La telefonia di quarta generazione
Paola di
Giacomo
Centro Interdipartimentale di Ricerca per l'Analisi dei Modelli e
dell'Informazione nei Sistemi Biomedici,
Universita' "La Sapienza" di Roma
Corso Vittorio Emanuele 244 Äì 00186 Roma
Paola.Digiacomo@uniroma1.it
In
Italia la terza generazione non e' ancora approdata nei primi mesi del 2003 si
potranno apprezzare i primi tentativi ma una diffusione completa non avverra'
prima di qualche anno. In Giappone, invece, dove la terza generazione e' ormai
una realta' consolidata, si guarda gia' oltre per immaginare il futuro sviluppo
del settore. Ntt Docomo, il primo provider di telefonia cellulare in Giappone, dichiara di
avere ottenuto interessanti risultati dalle prime sperimentazioni di una
ipotetica rete di telefonia di quarta generazione (4G), che permettera' di
gestire il traffico dati ad una velocita' di 100 mb/s in downstream (in ricezione per l'utente) e 20
mb/s in upstream
(invio dati). Naturalmente i tempi saranno di almeno 10 anni, ma se si vuole
fare un parallelo temporale, e' come, quando nel 1992, si discuteva animatamente
sulla 3G. In Europa, gli operatori che hanno investito ingenti risorse
nell'UMTS mostrano evidenti (e giustificati) segnali di nervosismo e
d'incertezza sul futuro di questa tecnologia, minacciata anche dalla diffusione
delle reti wireless Wi-Fi e da WCDMA, uno standard capace di potenziare
l'esistente GSM (sara' proprio questa l'avventura europea e non solo della 4G,
come hanno gia' dichiarato la Ericsson Tlc e la Nokia).
In due annunci separati, i due colossi del mondo della
telefonia mobile hanno parlato del prossimo arrivo sul mercato di cellulari che
potranno sfruttare la "Wideband CDMA" (W-CDMA) per ottenere
connessioni velocissime, mediante la moltiplicazione delle possibilita' delle
attuali infrastrutture GSM. Questo accade perche' il W-CDMA da un lato aumenta
le capacita' voce e di trasmissione dati ma dall'altro, soprattutto, gestisce in
modo innovativo le applicazioni multimediali, trasformando quindi anche una
rete GSM in un veicolo possibile per una quantita' di applicazioni a valore
aggiunto. Secondo la Nokia, il
W-CDMA consente piu' di qualunque altra tecnologia di transitare dalle reti GSM
a reti capaci di essere nuovi strumenti di connettivita' wireless. E l'azienda
ci crede al punto che ha gia' presentato il primo telefonino GSM W-CDMA basato
su quello che definisce "3GPP (Third Generation Partnership Project)".
Nokia conta gia' entro quest'anno di avviare i primi test con gli operatori e
prevede per il 2003 il lancio commerciale del servizio e la diffusione dei suoi
nuovi cellulari. Da parte sua, Ericsson ha annunciato di aver compiuto la prima
telefonata W-CDMA sfruttando, appunto, la rete GSM.
Sul mercato nipponico il 4G sara' introdotto a partire
dal 2010 con un
incredibile salto di qualita' rispetto al 2G ed al 3G, dovuto a velocita' al
momento impensabili per gli attuali dispositivi cellulari, paragonabili a
quelle delle tradizionali reti locali via cavo. Gli esperti sembrano essere
d'accordo su alcuni aspetti imprescindibili, come la piena integrazione del
sistema GPS e l'introduzione di nuovi servizi con contenuti multimediali
hi-standard. Probabilmente il passaggio alla 4G sara' meno traumatico del
previsto, anche perche' la piattaforma 3G e' senza dubbio il vero salto di
qualita', con aspettative di performance di 2mbps gia' superate dai reali 5/7
mbps. Spingere il tutto verso i 50 mbps in almeno 10 anni sara' piuttosto
realistico vista l'attuale evoluzione tecnologica. Secondo Phil Redman,
direttore della Gartner research, il mercato in questo momento, e sempre di piu'
nel prossimo futuro, chiede semplicemente una maggiore copertura dei network, prezzi
piu' bassi e velocita' di trasferimento dati maggiori. Per quanto riguarda le nuove
applicazioni, saranno le singole aree del mondo a richiedere sviluppi diversi;
non e' detto che tutti i servizi possano sfondare in culture tecnologiche
diverse. Comunque, sembra che una regola del "gioco" sia stata
pienamente acquisita: i produttori di hardware e i provider dovranno trovare un
accordo per gli standard ben prima dell'implementazione finale.
Fino
ad oggi lo sviluppo della tecnologia radiomobile e' avvenuto per cicli
("generazioni" nel contesto specifico) e ciascun ciclo ha manifestato
periodicita' pressappoco decennale. Puo' apparire poco realistico, quindi,
occuparsi di temi di ricerca a lungo termine, mentre si assiste sul mercato ad
una vera e propria crisi del settore delle comunicazioni radiomobili e si
avverte la perplessita' riguardo il successo che incontrera' la terza generazione
(l'Umts). Tuttavia la complessita' dei processi da promuovere, dagli sviluppi di
nuove tecnologie alle esigenze di standardizzazione, rende necessario
affrontare il problema dell'individuazione dei requisiti della futura
generazione fin dall'avvento della generazione precedente.
Nel
decennio 2001-2010, in cui la quarta generazione vedra' la luce, l'ampio spettro
di sviluppo nel settore delle telecomunicazioni generera' molti nuovi sistemi e
applicazioni e la loro rapida diffusione sara' favorita dalla progressiva
riduzione dei costi e dalla parallela crescita della domanda. Le comunicazioni
radiomobili libereranno le attivita' umane dai vincoli spazio-temporali,
permettendo agli individui di svolgere ovunque le loro attivita' lavorative e di
svago. Le comunicazioni cellulari eserciteranno inoltre una grande forza di
attrazione nei confronti di tecnologie adiacenti, mentre grande attenzione sara'
posta alla caratterizzazione degli scenari futuri mettendo al centro
dell'attenzione l'utente, con i suoi bisogni e i suoi requisiti.
Lo
spettro radio diverra' ben presto una delle risorse naturali piu' preziose e
percio' sara' necessario un sistema di accesso semplice, economico e flessibile.
Da un lato, quindi, avanzeranno tecnologie capaci di operare con la massima
flessibilita', specialmente nell'accesso, e dall'altro saranno introdotti
standard molto piu' "aperti" di quelli attuali nel precisare le caratteristiche
di interfaccia tra sottosistemi e virtualmente privi di requisiti per le
architetture di rete. Con il concetto di standard aperto si intende un insieme
di regole tali da consentire che funzioni e parametri siano "scalabili", ossia
capaci di operare in modo dinamicamente ottimizzato in qualunque ambiente, con
qualsiasi terminale, in combinazione con reti fisse eterogenee e con le future
versioni del protocollo Ip.
Pertanto,
flessibilita', scalabilita', riconfigurabilita' e interoperabilita' rappresenteranno
la caratteristica chiave di questa interfaccia radio aperta e universale, che
si potra' adattare a qualsiasi servizio, attuale e futuro.
Parlando
di quarta generazione, e' interessante introdurre due concetti innovativi che
permetteranno lo sviluppo della nuova tecnologia cellulare: l'intelligenza
d'ambiente e la telepresenza immersiva.
Il concetto di ambient intelligence (AmI), introdotto dalla
Commissione europea, fornisce una visione della societa' dell'informazione che
enfatizza il maggiore e piu' efficiente supporto di servizi e il potenziamento
delle capacita' d'utente. Le persone sono circondate da interfacce intuitive e
intelligenti, inserite in ogni tipo di oggetti, e l'ambiente e' capace di
riconoscere e rispondere alla presenza di diversi individui con continuita', in
modo non invadente e spesso invisibile. Anche negli Usa, presso il Mit (Massachusetts
institute of tecnology)
e' perseguito un approccio simile a quello della AmI, ad esempio nel progetto
Oxygen: secondo tale visione, la comunicazione e la potenza di calcolo dei
computer sono proprieta' distribuite nell'ambiente, proprio come l'ossigeno
nell'aria. Gli studi del Mit, inoltre, ipotizzano che nel futuro la potenza di
calcolo sara' liberamente disponibile ovunque e non sara' necessario trasportare dispositivi
personali, di calcolo e di comunicazione, perche' dispositivi portatili o
distribuiti nell'ambiente metteranno a disposizione tali funzionalita',
indipendentemente dal luogo e dalle circostanze. Questi dispositivi si
personalizzeranno in nostra presenza procurandosi le informazioni e il software
necessari e le interfacce saranno naturali, di tipo sia audio che video.
Per
quanto riguarda le tecnologie della telepresenza immersiva, bisogna anzitutto
richiamare il concetto di multimedialita', che e' piuttosto ampio, includendo
rappresentazione visiva, suoni e, piu' in generale, esperienze di tipo
"sensoriale": uno degli attributi chiave del multimediale e', infatti,
l'"immersione". Altri due attributi riconosciuti al multimediale sono
l'interdisciplinarieta' e la realizzazione di ipercollegamenti. Da questo punto
di vista, l'attuale tecnologia e' ancora molto lontana dal raggiungimento di
effettive esperienze multimediali, intese nel senso di disponibilita' integrata
di segnali uditivi, visivi, olfattivi e immediatamente percettivi (in inglese
"touch and feel"). Piu' precisamente, per telepresenza immersiva (o
immersipresenza) si intende la rielaborazione di filmati di eventi reali
trasformati in scene digitali che gli utenti remoti possono vedere interattivamente
da ogni prospettiva desiderata. In questo contesto prende il nome di avatar una rappresentazione umana in tre
dimensioni straordinariamente realistica. Un ambiente virtuale, invece, e' una
creazione completamente artificiale, concepita per essere percepita come se
fosse reale.
L'importanza
di questi studi e' fondamentale per lo sviluppo della telefonia di quarta
generazione, che sara' caratterizzata principalmente dall'introduzione della
realta' virtuale, resa possibile dall'uso di tecnologie stroboscopiche e
olografiche. Sicuramente, per lo sviluppo di questi nuovi servizi il solo
telefono cellulare non sara' piu' sufficiente e dovra' invece essere integrato da
altri terminali, come un paio di occhiali elettronici che potranno essere usati
come schermo su cui proiettare le informazioni richieste, permettendo, inoltre,
di superare il problema delle dimensioni scomode dei caschi usati per la realta'
virtuale. Sara' quindi possibile richiedere la classifica delle canzoni piu'
ascoltate, proposta da un presentatore virtuale che vedremo proiettato davanti
a noi, oppure essere guidati da un avatar nella visita di un museo.
Tutto questo non e' fantascienza, e'
il futuro, e alcuni degli effetti dello sviluppo di queste nuove tecnologie
sono ormai sotto gli occhi di tutti: abbiamo la possibilita' di condividere
interessi o relazioni economiche a livello globale e in tempo reale,
l'informatica e le telecomunicazioni permettono di ridurre le dimensioni minime
che un'azienda deve avere per svolgere le proprie attivita', perche' e' meno
costoso appaltare il lavoro a specialisti esterni. In altre parole, stiamo
assistendo all'abbattimento dei concetti di localizzazione delle funzioni, di
materializzazione delle merci, di sincronizzazione delle attivita' e di
intermediazione nei servizi. Dove ci portera' tutto questo, pero', dipende solo
dall'uso che noi sapremo fare di questa tecnologia.
Cerchiamo ora di capire quali sono
le tecnologie e gli standard attraverso i quali sara' possibile il passaggio
alla 4G.
Tecnologie
La tecnologia WI-FI
In
un sistema wireless, la trasmissione avviene principalmente via radiofrequenza (RF), nella banda ISM (Industrial
Scientific Medical) attorno ai 2,45 Ghz utilizzando tecniche spread spectrum
per ottenere una maggior robustezza nei confronti dei segnali interferenti, o
via infrarosso
(IR).
Nel
1997 nasceva il primo standard di riferimento l' IEEE 802.11 ( IEEE Institute of Elettrical and
Electronics Engineers)che dettava le specifiche a livello fisico e datalink per
l'implementazione di una rete LAN wireless.
Tale
standard consentiva un data rate di 1 o 2 Mbps usando la tecnologia basata su
onde radio nella banda 2.4 GHz o su raggi infrarossi. La limitata velocita' ne
determino' uno scarso successo e diffusione. L'evoluzione di tale tecnologia
diversi anni dopo ,1997, porto' alla sua evoluzione IEEE 802.11b ( denominato anche Wi-Fi, Wireless
Fidelity o ) consentendo una trasmissione dai 5.5 ai 11 Mbit/s oltre a
mantenere la compatibilita' con lo standard precedente.
Standard
|
Frequenza / Data
Rate
|
IEE 802.11
|
2,4 Ghz / 1-2
Mbps
|
IEE 802.11b ( Wi-Fi )
|
2,4 Ghz / 5,5 - 11 Mbps
|
IEE
802.11a (Wi-Fi 5 )
|
5- 40 Ghz / fino a
54 Mbps
|
IEE 802.11g
|
2,4 Ghz / fino a 54 Mbps
|
IEE 802.15.1
|
nuovo standard
|
ll
Wi-fi e' un protocollo di trasmissione wireless per il supporto di reti ad
" alta velocita'", che garantisce l'interoperabilita' tra soluzioni
wireless diverse. Il protocollo IEEE 802.11b consente:
- di poter variare la velocita'
di trasmissione dati per adattarsi al canale
- un data rate fino a 11 Mbps
- la possibilita' di scelta
automatica della banda di trasmissione meno occupata
- la possibilita' di scelta
automatica dell'access point in funzione della potenza del segnale e del
traffico di rete
- di creare un numero arbitrario
di celle parzialmente sovrapposte permettendo il roaming in modo del tutto
trasparente.
IEEE 802.11 e' uno standard che definisce un insieme di
specifiche per il livello fisico (Phisical Layer) e per il livello MAC (Medium
Access Control) per la realizzazione di Wireless LAN (WLAN). Una rete locale
wired ( Lan IEEE 802.3) e' fissa, non e' mobile ne si puo' trasportare e necessita
di un cablaggio. Utilizzando dispositivi wireless questi ostacoli possono
essere superati.
Una wireless local area network ,WLan, e' un sistema di comunicazione
flessibile e implementabile nella sua estensione , o alternativo, ad una rete
fissa (wired Lan). Una rete wireless puo' essere un'estensione di una normale
rete cablata, supportando tramite un acces point, la connessione a dispositivi
mobili e a dispositivi fissi (pc). In generale le architetture per sistemi
wireless sono basate due tipologie di dispositivi:
¬Σ Access
Point ( Ap)
¬Σ Wireless
Terminal (WT).
Gli access point sono bridge
che collegano la sottorete wireless con quella cablata, mentre i wireless
terminal sono dei dispostivi che usufruiscono dei servizi di rete. Gli AP
possono essere implementati in hardware (esistono dei dispositivi dedicati) che
in software appoggiandosi per esempio ad un pc, o notebook dotato sia
dell'interfaccia wireless sia di una scheda ethernet.
I WT possono essere qualsiasi tipo
di dispositivo come per esempio notebbok, palmari, pda, cellulari, o
apparecchiature che interfacciano standard IEEE 802.11, o sistemi consumer su
tecnologia Bluetooth.
Volendo garantire una connettivita' il piu' possibile
distribuita tra ambienti di una stessa sede, si sfrutta una tipologia Client
Server. Questo modo consente a piu' dispositivi di rete di appoggiarsi ad un
Access Point che agisca da ponte tra loro e la rete wired, quindi una rete
comune con maggiori possibilita' di collegamenti sia wireless che wired, in una
struttura stabile, impiegando gli AP ( access point).
Nel workgroup, gli utenti possono
stabilire una connessione di trasferimento dati o di accesso ai dati in
modalita' peer to peer. In tale configurazione piu' unita' WT (wireless terminal) possono
comunicare tra loro direttamente realizzando una piccola rete paritetica,
generalmente impiegata quando si necessita di una piccola rete per breve tempo,
riunioni, convegni, stand, dimostrazioni.
IEEE 802.11 usa come protocollo MAC il CSMA/CA (Carrier
Sense Multiple Access/Collision Avoidance), che utilizza un algoritmo specifico
per evitare collisioni, implementando un meccanismo di ascolto virtuale del
traffico sulla portante. L' AP (access point) assegna una priorita' ad ogni
client, in modo da rendere piu' efficiente la trasmissione dei pacchetti.
Lo standard IEEE 802.11b supporta
un meccanismo per criptare il traffico dati e autenticare i nodi di connessione
col nome di WEP
(Wired Equivalent Privacy, sistema di encryption basato su una chiave
condivisa ai fini della sicurezza contro le intercettazioni, crittografia). La
secret key (chiave segreta) lunga 40 bit e' concatenata a un vettore di
inizializzazione (IV) lungo 24 bit; si ottiene cos√" una sequenza di 64 bit
totali. Nell'immediato futuro si prevede un algoritmo di crittografia WEP a 128
bit, dove si ha una chiave a 104 bit con un vettore di inizializzazione a 24
bit e, in previsione di crescenti requisiti di robustezza e affidabilita',
garantendo una maggior sicurezza e affidabilita'.
Lo standard IEEE 802.11 consente
due possibili interfaccie RF, della categoria SSS, nella banda dei 2,4 Mhz,
realizzate con due tecniche di modulazione distinte:
- FHSS, dispersione di spettro a
salto di frequenza
- DSSS, dispersione di spettro in
banda base.
Altri standard per le tecnologie
Wireless
DECT (Digital Enhanced Cordless Telecommunications),
standard digitale criptato per telefonini cordless con possibilita' di 120
canali su 12 frequenze, evoluzione del cordless analogico, implementa
l'interfaccia Gap (Generic Access Profile) ed utilizza la modulazione GMSK, bit
rate max 348 Kbps.
IrDA (Infrared Device Application),
tecnologia di interconnessione dati tramite infrarossi bidirezionale
point-to-point tra dispositivi posizionati in visibilita' reciproca LoS,
line of sight, con range ridotto a 1 - 2 metri e bit rate di 4 Mbps.
HomeRF, standard per la trasmissione dati
in radio frequenza di dispositivi domestici, con una frequenza di
2,4 Ghz e un bit rate pari a 1,6 Mbps, utilizza il protocollo Swap. La sua
evoluzione 2.0 consentira' un bit rate fino a 10 Mbps e la trasmissione dati/voce
con un range di 50 metri, in modalita' peer-to-peer o access point.
Bluetooth , tecnologia di interconnessione
wireless low-power (mWatt), in grado di far "comunicare" dispositivi
elettronici come i telefoni, stereo, notebook,computer, pda fino ad un massimo
di 16 dispositivi, attraverso onde radio a basso raggio emesse da alcuni
trasmettitori presenti all'interno di questi dispositivi. Il tutto senza
bisogno di alcun cavo di collegamento, ma semplicemente utilizzando le onde
radio con frequenza di 2,45Ghz - 2,56 Ghz ( banda ISM). puo' supportare fino a
7canali dati (asincrono con data rate di 57,6Kbps in upstream e 721Kbps in
downstream) e 3 canali voce (sincroni con data rate di 64 kbps).La velocita'
massima di trasferimento dati, nel suo complesso, e' pari a 1Mbps fullduplex con
una copertura dai 10 ai 100 metri.
HyperLan2, standard per comunicazione wireless
Wlan che, utilizza una frequenza di 5 Ghz con bit rate sino a 54 Mbps, consente
un range fino a 100 metri, per applicazioni multimediali di tipo home.
Fixed Wireless, soluzione tecnologica via radio che
fornisce servizi di base voce/dati con copertura ad ampio raggio fino a
25 Km, la trasmissione utilizza una frequenza bassa compresa da 400 Khz a 2Mhz,
con un bit rate max di 128 Kbps.
Wipll Wireless Ip local loop, tecnologica
via radio che fornisce servizi di base voce/dati con copertura ad ampio
raggio, utilizza una frequenza da 2Ghz a 5Ghz con un bit rate di 4 Mbps.
Voice XML
Voice XML
Negli
Stati Uniti, accanto ai portali tradizionali, sta prendendo piede (e forma) un
nuovo tipo di servizio voice-enabled: i portali vocali. Alla struttura classica
del portale, si affianca, cioe', un nuovo modo di interagire: attraverso un
qualsiasi telefono. È il caso, ad esempio, di HeyAnita (http://www.heyanita.com/)
o di TellMe (http://www.tellme.com/), raggiungibili, negli USA,
anche tramite una apposita numerazione (gratuita, per di piu'): questi siti,
offrono servizi specifici (quotazioni borsistiche, previsioni meteo e altro
ancora) dietro richiesta vocale.
Tutto
questo, grazie ad una nuova tecnologia, in fase di standardizzazione da parte
del W3C, denominata VoiceXML (Voice eXtensible Markup Language), promossa da AT&T, IBM,
Lucent e Motorola, che - tra le specifiche - permette, appunto, l'accesso ai
servizi e alle informazioni presenti in Internet tramite semplici comandi
vocali impartiti via telefono. Piu' precisamente, il portale deve essere dotato
di:
¬Σ
un
apposito server vocale, in grado di interagire con i comandi impartiti
dall'utente via voce;
¬Σ
un
server web, all'interno del quale risiedono le informazioni: quest'ultime non
devono essere, necessariamente, in un formato particolare, bens√" in un
qualsiasi formato web-standard, come il semplice HTML.
Nel breve listato riportato di
seguito, e' definito un insieme di regole che consentono di formulare - da parte
del computer - la domanda "Cosa vuoi mangiare? Pizza, spaghetti o
altro?" e
attendere una risposta. L'utente, dal canto suo, dovra' rispondere con uno dei
tre termini richiesti "Pizza", Spaghetti" o "altro", pena sentirsi ripetere
nuovamente la domanda. La risposta corretta portera' a "processare" la
pagina http://www.mioportale.com/mangiare/mangiare1.asp che conterra' le informazioni da
passare all'utente.
<?xml version="1.0"?>
<vxml version="1.0">
<form>
<field name="mangiare">
<prompt>Cosa vuoi mangiare? Pizza, spaghetti o altro?</prompt>
<grammar src="mangiare.gram" type="application/x-jsgf"/>
</field>
<block>
<submit next="http://www.mioportale.com/mangiare/mangiare1.asp"/>
</block>
</form>
</vxml>
Gli sviluppi di questa nuova
tecnologia sono ancora incerti e legati, chiaramente, al fattore economico,
inteso come ritorno in termini di visibilita' e di accessi (non dobbiamo
dimenticare che i proventi di molti portali attuali, derivano dai banner
pubblicitari, chiaramente non visibili tramite una conversazione telefonica),
ma anche umano. Nonostante questo, VoiceXML rappresenta senz'altro un elemento
di sviluppo da non sottovalutare, anche tenendo conto che, al contrario della
tecnologia WAP, non necessita di terminali con caratteristiche specifiche;
bens√", l'utente puo' usufruirne dal telefono di casa o dal cellulare.
Questo sara' il nostro "futuro"
presente: lancio della prima offerta UMTS in Italia
L' UMTS sembra decisamente piu'
vicino da quando i principali operatori wireless italiani hanno dichiarato le
proprie intenzioni e forse da oggi lo sembra ancora di piu' con l'annuncio
atteso e giunto nei giorni scorsi da H3G, uno dei detentori delle licenze UMTS
in Italia, e non solo.
H3G ha infatti lanciato le prenotazioni online per quella che definisce la
prima formula "all inclusive" sul mercato italiano, una sorta di
flat-rate concepita per l'uso dei servizi UMTS e per bypassare anche il non
indifferente problema della disponibilita' dei cellulari UMTS, quelli che H3G
chiama "videofonini" (marchio registrato). Per il lancio sono
presentate essenzialmente due offerte. La prima dal costo di 85 euro al mese e
la seconda da 140, ma con videofonino incluso in noleggio (prezzi Iva inclusa).
La "mobile video company" italiana punta per questa fase del lancio
sul suo sito "3", che e' anche il marchio sotto il quale verranno
d'ora in poi promossi i servizi UMTS dell'azienda.
La prima offerta, Top3 Executive, comprende nel canone tutte le chiamate (con
eventuale roaming su TIM nelle zone non inizialmente coperte da 3), le
videochiamate, SMS, Videomessaggi e MMS, e-mail anche con allegati e i
contenuti del Mobile Portal di 3 (tra cui Videogoal in near live, Videonews,
Music, Finance, Punti di interesse, Mappe, ecc.). Compreso nel canone e' stato
concepito un limite all'utilizzo, spiega l'azienda in una nota, come forma di
"anti-abuso", piuttosto comprensibile in fase di lancio,
"ipotizzando - afferma H3G - livelli di consumo diverse volte superiori al
traffico 2G dei clienti 'heavy users'." Questi livelli sono calcolati su
base settimanale: 10 ore di chiamate voce, 10 ore di videochiamate, 150 SMS, 50
MMS, 100 e-mail. Se si superano i livelli standard, le tariffe sono le seguenti
(tutti i prezzi Iva inclusa): - chiamata voce: 0,12Ç" al minuto con uno scatto
alla risposta di 0,15Ç" - videochiamata: 0,48Ç" al minuto con uno scatto alla
risposta di 0,15Ç"
- SMS: 0,15Ç", Videomessaggio o MMS: 0,48Ç".