COMUNICATO STAMPA

Le famiglie giudicano l’assistenza psichiatrica: promossi a metà strutture e centri, bocciata l’assistenza domiciliare e i tempi di attesa per le strutture residenziali

 

Il congresso dell’UNASAM fa il punto su assistenza e bisogni per la salute mentale in Italia

E’ divisa a metà l’opinione delle famiglie sulla qualità dell’assistenza ai malati psichiatrici in Italia con un’unica eccezione: la concordia sulla scarsezza di visite domiciliari e sulla lunghezza dei tempi d’attesa. E’ quanto emerge dai risultati di un’indagine condotta dalla rete di associazioni locali aderenti all’UNASAM (Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale), su duecentouno famiglie diffuse su tutto il territorio Nazionale e  che sarà illustrata  nel corso del congresso organizzato dall’UNASAM  Il punto sulla Salute mentale: buone pratiche e percorsi di ripresa Regione per Regione  il 27-28 e29 prossimo a Roma, all’ex ospedale psichiatrico di Santa Maria della Pietà.

 

Secondo i risultati dell’indagine UNASAM  un quarto delle famiglie intervistate ha aspettato più di un anno per avere il proprio familiare inserito in una struttura residenziale e solo 7 di loro hanno dichiarato di essere riusciti ad inserire il paziente a due mesi dalla richiesta. Buona la situazione per quanto riguarda la  presenza dei Centri di Salute Mentale nel Paese che, per un quarto circa delle famiglie, è a un Kilometro anche se più della metà degli intervistati (114 ), ha lamentato la mancanza di assistenza domiciliare da parte dei Centri che comunque, per più di un quarto del campione (69 famiglie), continua a seguire i propri pazienti anche quando sono ospiti presso una struttura residenziale.

 

Divisa l’opinione sulla qualità delle cure e dell’assistenza da parte dei Centri che, se per circa la metà di essi è priva di un percorso individualizzato e offre terapie soprattutto farmacologiche e non propone altri trattamenti, per l’altra metà i farmaci sono associati ad altre terapie, e offrono iter riabilitativi personalizzati. Nettamente diviso anche il giudizio sul coinvolgimento delle famiglie nel progetto terapeutico che per molti esiste nell’assistenza prevista da Centri e Strutture (99 famiglie hanno detto di si) e per altri (88 famiglie) è assente.

 

“L’indagine ha cercato di raccontare uno spaccato sull’assistenza ai malati psichiatrici dal punto di vista delle famiglie che devono fruire dell’assistenza – ha spiegato Ernesto Muggia, Presidente dell’UNASAM – mostrando che, nonostante tutto, comunque esiste una realtà di servizi che è presente e che va piuttosto potenziata, articolata e non cancellata. Non è un caso – continua – che a fronte di una relativa soddisfazione sulla presenza dei Centri di salute Mentale e sui servizi che comunque offrono a pazienti e famiglie, una delle difficoltà più importanti sia costituita dall’assistenza domiciliare, quella che richiede infatti più risorse economiche, più uomini e più mezzi. Ciò significa ancora che la legge non è da rifare, ma piuttosto da applicare e ottimizzare”.

 

L’UNASAM, nel suo congresso nazionale, fa il punto sull’assistenza psichiatrica in Italia, nell’ottica delle famiglie, anche a partire dai nuovi scenari disegnati dal federalismo sanitario, dove, probabilmente, a fare la differenza sulla qualità dell’assistenza del futuro saranno le diverse risorse economiche a disposizione nei diversi punti del Paese, con il rischio di creare forti iniquità.  

 

Ai lavori, introdotti dal Presidente dell’UNASAM Ernesto Muggia, partecipano tutte le associazioni regionali, mentre, alla tavola Rotonda, parteciperanno  l’ex ministro della Sanità Rosy Bindi, e il  Sottosegretario alla salute Antonio Guidi.

 

 

                                                               

Per informazioni contattare Ernesto Muggia. Tel. 3408431058