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Controriforma della 180 e carcere per chi chiede l'elemosina.

L'on Danieli, oltre ad avanzare proposte di controriforma della lege 180, propone di reintrodurre il reato di mendicità. Un modo per mettere in carcere (da uno a sei mesi) chi ridotto in povertà, magari proprio a causa di una grave malattia mentale, non trova altro modo per sopravvivere che l'elemosina.


Gro Harlem Brundrland, direttore generale della OMS, terminò il suo messaggio introduttivo all’annuale rapporto sulla salute nel mondo, che nel 2001 riguardò la salute mentale con una “nuova visione e nuove speranze”, affermando che:
”Nel corso di tutto il documento, ci sforziamo di dimostrare in diversi modi che noi abbiamo i mezzi e le conoscenze scientifiche richiesti per aiutare la gente che soffre di disturbi mentali e cerebrali. Disgraziatamente, tanto i governi che la comunità della salute pubblica hanno dato prova di negligenza. Per caso o deliberatamente, noi siamo tutti responsabili di questa situazione. Quale principale organizzazione di sanità pubblica nel mondo, la OMS non ha scelta: le compete di vegliare affinchè la nostra generazione sia l’ultima a lasciare prevalere l’onta e lo stigma sulla scienze e la ragione.”

Il rapporto, nella parte del capitolo due che tratta dei “Fattori determinanti dei disturbi mentali e del comportamento”, riferendosi alla povertà evidenzia che:
“ La miseria e i mali che vi sono associati quali la disoccupazione, l’analfabetismo, gli stenti e l’assenza di una fissa dimora, non sono molto diffusi solo nei paesi poveri, ma riguardano anche una consistente minoranza di abitanti dei paesi ricchi” (..) “Nella maggior parte dei disturbi mentali le lacune nelle terapie sono grandi, ma per i poveri sono abnormi”(..) “Si è osservato, tuttavia, che il circolo vizioso della povertà e degli squilibri mentali, esaminato a livello della famiglia, si ritrova in scala nella collettività e nel paese.”

Nel capitolo quattro, nella parte relativa alla “Partecipazione di altri settori”, sull’argomento “Alloggio” è scritto che:
”La politica degli alloggi può sorreggere quella della salute mentale: dando la priorità ai malati psichici nella assegnazione degli alloggi pubblici, offrendo una rete di alloggi sovvenzionati e, se possibile, incaricando le autorità locali di creare tutta una gamma di sistemazioni, come i centri residenziali riabilitativi o le residenze protette di lunga degenza. Inoltre e soprattutto, la legge per l’alloggio deve contenere norme che impediscano la segregazione territoriale dei malati di mente e a tal fine dovrà combattere contro ogni discriminazione nella ubicazione e l’assegnazione delle dimore e dei centri sanitari per i malati mentali”

Passando dal centinaio di pagine del rapporto del 2001 al presente 2004 e allo stato di indigenza di molte persone sofferenti di disturbi mentali, il disegno di legge n. 2893 d’iniziativa del senatore Danieli Paolo, comunicato alla Presidenza il 7 aprile scorso, chiede il “Ripristino del reato di mendicità” affinchè:
“A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, riacquista efficacia l’articolo 670 del codice penale nel testo vigente prima della data di entrata in vigore dell’articolo 18 della legge 25 giugno 1999, n.205” ( la legge 205 non ha legalizzato la “mendicità”, bensì tolto la possibile condanna al carcere).

Forse l’onorevole Danieli lo ignora, ma pur distinguendosi dai suoi 500 e passa più indulgenti colleghi, si è solamente sovrapposto ai consiglieri lombardi Boni e Reguzzoni, che l’11 marzo 2003 si premurarono, con la proposta numero 39, di depositare nel Parlamento Regionale la richiesta di “ Modifica dell’art.670 del Codice Penale” per reintrodurre l’abrogato articolo 18, affermando nella relazione che:

(..)“ La disposizione del secondo comma appariva infatti idonea a tutelare rilevanti beni giuridici, quale il bene della tranquillità pubblica con conseguenze sull’ordine pubblico”
(..) “Si propone di reintrodurre, esclusivamente nell’ipotesi di mendicità invasiva, l’arresto da uno a sei mesi”

Prima di porsi in evidente conflitto con i propri sentimenti il Senatore Danieli aveva ottenuto il 12 febbraio 2004 l’assegnazione alla “ 12^ Igiene e sanità” in sede referente del suo DDL 2584 contenente “Disposizioni in materia di assistenza psichiatrica”. Assegnazione annunciata nella seduta 538.
Ma poi, anziché rafforzare la abbozzata e gracilina politica di salute mentale intrapresa, proponendo, per esempio, di riconoscere esplicitamente a utenti e familiari un sacrosanto, atteso e consistente sostegno economico anche in presenza di una invalidità inferiore al 100% ( che attualmente, tra l’altro, impedisce di percepire la pensione di reversibilità): l’onorevole Danieli ha preferito sollecitare il voto elettronico della maggioranza degli eletti per fare approvare l’auspicato ripristino della detenzione anche per persone infelici che, se non prima, ma certamente dopo la scomparsa dei genitori, oltre che senza un lavoro si troveranno anche privi di un reddito adeguato, spesso senza più alloggio dignitoso e sovente dipendenti dalla pelosa carità altrui.

Il proponente del DDL 2893, trascurando di valutare funzionalmente il conseguenziale costo/efficacia, confrontandolo con quello di altre più civili e non meno efficaci soluzioni, non dubita che:
“Il fenomeno delle mendicità sta diventando sempre più diffuso ed è quindi necessario porvi un freno dando la possibilità alle forze dell’ordine di intervenire per garantire l’ordine e il decoro delle nostre città”.

E sì che dal 13 novembre 2003, quando nella seduta 493 aveva presentato il suo DDL 2584 cui è stata attribuita la classificazione di “Assistenza psichiatrica, malati mentali”, il senatore Paolo Danieli per un trimestre intero si era dato da fare per acquisire cofirmatari a questa sua iniziativa parlamentare.
Coinvolgendone finalmente e simultaneamente ben nove il 4 di febbraio scorso.

Colleghi senatori anche loro a digiuno del Rapporto OMS sulla salute mentale nel mondo del 2001, similmente come i quattro deputati Castellani, Purcu, Gianni Mancuso, Anedda che sotto le spoglie di una proposta di legge, si sono presi la briga di clonare il progetto n.2584 del senatore Danieli Paolo, facendo attribuire alla fotocopia il numero 4887.

Così dal 13 novembre 2003 al Senato della Repubblica e dal 7 aprile 2004 alla Camera dei deputati, un ulteriore atto parlamentare sulla psichiatria si accoda ad altri parallelamente presentati come innovativi, ma che in realtà sono congegnati per “reintrodurre e ripristinare”, e senza svolgere una politica di salute mentale capace di agevolare la speranza che “ la nostra generazione sia l’ultima a lasciare prevalere l’onta e lo stigma sulla scienza e la ragione”.

franco vatrini
Brescia 10 maggio 2004 del direttivo U.RA.Sa.M-Lombardia

La rubrica realizzata in collaborazione con
Associazione Laura Saiani Consolati - BRESCIA

http://www.psichiatriabrescia.it


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Carlo Gozio, psichiatra e psicoterapeuta, lavora a Brescia ed è responsabile del Centro Residenziale Terapeutico e del Centro Diurno degli Spedali Civili di Brescia.
Cura per conto dell'Associazione Laura Saiani Consolati il sito www.psichiatriabrescia.it. e le News Territorio di Pol.it

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