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1. La demenza di Alzheimer comeproblema della società e della famiglia

Sebbene la demenza siatipicamente definita come un declino delle capacità intellettiveo cognitive di natura cronica o progressiva tale da interferire con leattività lavorative o sociali della persona, quasi sempre ha altriaspetti, tra cui - principali - problemi di memoria per gli eventi recentie compromissione di altre funzioni superiori quali comprensione, capacitàdi apprendimento. linguaggio e giudizio, orientamento spaziale e capacitàdi effettuare calcoli matematici. Questi aspetti saranno presi in considerazionecon maggior dettaglio in prosieguo. La sindrome detta si verifica caratteristicamentenella malattia di Alzheimer (Da), in alcuni, ma non in tutti i casi dimalattia cerebrovascolare, e in altre affezioni del cervello, quali lamalattia di Pick, la malattia di Creutzfèldt e la malattia di Parkinson(Who Fact sheet, 1996), e in casi di gravi carenze vitaminiche. L'attentavalutazione medico-specialistica è essenziale per la diagnosi.

L'incidenza di demenzadi tutti i tipi è stata stimata a meno dell' 1% per anno, con ilrischio di Da specifica per l'età e la demenza da cause vascolariin forte aumento sopra i 60 armi (Who Fact sheet, 1996). Indubbiamente,la Da è la causa più frequente di demenza nelle classi dietà oltre i 65 anni. La percentuale balza in su sopra i 75-80 anni,raggiungendo il 20%, fino ad arrivare, in alcune casistiche, quasi al 50per cento.

In Italia, in base avalutazionieffettuate nell'ambito del sottoprogetto 2 del I progetto finalizzato sull'invecchiamentodel Cnr -Studio longitudinale sull'invecchiamento (Studio Ilsa), la demenzaè stata rilevata con una frequenza del 7% circa, nettamente superiorea quella di altre patologie neurologiche, ma sale a oltre il 20% nelleetà più avanzate. La malattia è più frequentenelle donne e in ambo i sessi in soggetti con basso livello di scolarità.

Secondo il The WorldHealth Reports del 1998 della Who si hanno per la demenza nel mondo i seguentivalori:


Frequenza della Demenza nelmondo
    • Morti: 200
    • Nuovi casi: 2.160
    • pre-esistenti: 29.000
    • malati con grave limitazione di attività:15.950

È stato stimatoin Africa, Asia e America Latina un numero di pazienti con Da superioreai 55 milioni nel 2025 (Who Fact sheet, 1998).Tenuto conto dell'invecchiamentoprogressivo della popolazione e della durata della malattia, calcolatain 3/20 anni - di regola 7/10 anni - si configura già nei primidecenni del 2000 uno scenario preoccupante di intervento sanitario pubblicoe assistenziale.
Invero, l'elevata potenzialitàinvalidante delle demenze in breve periodo si ripercuote in maniera drammaticasul piano familiare e comporta costi rilevanti per la società, intermini di perdita della capacità lavorativa, necessità diassistenza socio-sanitaria e di interventi riabilitativi. Infatti le demenzesono caratterizzate in generale da bassa mortalità nel breve-medioperiodo e bassa incidenza, ma da relativamente alta prevalenza. Esse certamenteincidono molto sul cosiddetto "peso globale di malattia" (global burdenofdisease) indicato in unità Dalys (disability-adjusted lifeyears)che, secondo uno studio congiunto World Bank-Who, comprendono le perditeper morte prematura e le perdite in termini di vita normale come conseguenzadella disabilità.

In Italia, per quantosiano carenti indagini relative alla determinazione dei costi socio-economicidelle demenze, risulta comunque assai elevato l'impatto economico, considerandonon solo la perdita della vita autonoma dei pazienti e spesso dei familiaricostretti al pre-pensionamento, ma anche le spese sanitarie e assistenziali.Infatti oltre all'ospedalizzazione spesso necessaria a fini diagnostici,è necessario considerare assistenza domiciliare e supporto per lefamiglie (i pazienti con morbo di Alzheimer richiedono già dopo3-4anni di malattia una assistenza di 24 ore su 24), nonché recentiprospettati interventi riabilitativi parziali o mirati di lunga durata.Nell'ambito della valutazione dei costi sociali delle demenze va tenutoconto che, verificandosi circa il 2% delle demenze in soggetti di etàinferiore ai 65 anni, sono frequenti i pensionamenti anticipati e tutt'altroche rari sono i casi (stimati in circa il 30%) di familiari piùprossimi a loro volta costretti a ricorrere al pensionamento per assistereil congiunto.

Considerando l'etàdi insorgenza e l'evoluzione invalidante della malattia, è statostimato che la maggior parte dei pazienti ottiene il riconoscimento dellainvalidità civile intorno ai 63 anni. Poiché la durata mediadella malattia dopo il pensionamento è di circa 8 ami, si calcolaun costo di circa 40 milioni di lire per ogni paziente per la sola invaliditàcivile. Il costo minimo stimato annuo per la comunità èdi circa 7.000 miliardi di lire.


Letteratura  utilizzata:
 

1) Breteler MM, vanDuijnCM, Chandra V, Fratiglioni L., Graves AB, Heyman A, Jorm AF, Kokmen E,KondoK Mortimer JA. - Medical history and the risk  of Alzheimer'sdisease:a collaborative re-analysys of case-control studies - Eurodem Risk FactorsResearch Group, int. J. Epidemiology Suppl., 2- 36-42, 1991.

2) Cooper B., Bickel H.- Prevalenceand incidence of dementia diseases in the elderly population. Results ofapopulation-related longitudinal study in Mannheim. Nervenarzt 60, 472-482,1989.

3) Copeland JR, Gurland BJ, DeweyME, Kelleher MJ, Smith AM, Davidson M.- Is there more dementia, depressionand neurosis in New York? A comparative study of the elderly in New YorkandLondon using the computer diagnosis Agecat. Br J. Psychiatry 151, 466-473,1987.

4) Rocca WA, Bonaiuto S, Lippi A,LucianiP, Turta F, Cavarzeran F, Amaducci LP. Prevalence of clinically diagnosedAlzheìmer's' disease and other dementing disorders: adoor-to-doorsurvey in Appignano, Macerata Province, Italy. Neurology 40,626-631, 1990.

5) Rorsman B., Hagnell O., LankeJ.- Prevalence and incidence of senile and multi-infarct dementia in theLundby Study: a comparison between the time periods 1947-1957 and 1957-1972.Neuropsychobiology- 15, 122-129, 1986.

6) Studio ILSA - I Progetto finalizzatosull'invecchiamento Sottoprogetto 2, 1996.

7) Who Fact sheet n. 130 - MentalHealth,1996.

8) Who Fact sheet n. 135 - Populationageinga public health challenge, 1998.



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