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Il profilo socio-demograficodei malati e dei caregiver

il quadro generale cheemerge dal dati strutturali relativi ai malati di Alzheimer conferma inlarga misura le informazioni oggi disponibili sulla malattia:

- si trattadi una patologia con una relazione diretta molto significativa con l'etàdei pazienti (i malati fino a 55 anni rappresentano il 2,9%del campione mentre i pazienti oltre 75 anni sono il 45,8%);

- la malattia risultapiù frequente nelle donne (esse rappresentano il 68,1% delcampione), anche in considerazione del fatto che la loro aspettativa divita risulta superiore rispetto agli uomini;

- la malattia ha unimpatto diretto sulla vita lavorativa dei malati, obbligando coloroche sono ancora nel mercato del lavoro, a ridurre Ja propria presenza o,più frequentemente, a uscirne. Infatti, nonostante a causa dell'etàsia prevalente la quota di pensionati (58,7%) e i pazienti ancora attivisul mercato del lavoro rappresentino il 12% circa del campione, per quasila metà dei casi risulta che l'insorgenza della malattia ha determinatouna drastica revisione della propria attività lavorativa.


 

Altre indicazioni salientisono individuabili a partire dal quadro socio-demografico relativo aicaregiver :

- l'assistenzaè offerta in prevalenza da donne (spesso coniugate e con figli)che, soprattutto nei casi di malattia grave, ospitano il malato in casa.Infatti il 73,8% dei caregiver è di sesso femminile e lapercentuale di donne cresce al crescere della gravità della malattiadegli assistiti (coloro che assistono malati gravi sono, per l'81,2%,donne);

- le famigliedei malati assumono una grandissima parte del carico assistenziale,con un impegno crescente all'aggravarsi della malattia. La dimensione dell'impegnodelle famiglie risulta evidente considerando che l'elevata percentuale(oltre il 65%) di situazioni in cui il caregiver convive col malato salea oltre 2/3 circa dei casi per le situazioni di malattia grave;

- un ruolo essenzialenella rete assistenziale è esercitato dalla solidarietàintergenerazionale visto che i figli e, soprattutto, le figlie deimalati sono i soggetti più attivi. Infatti, i caregiver sono, nel49,6% dei casi,- figli/e degli assistiti e nel 34,1%partner/coniuge;

- i caregiver si trovanoin prevalenza in età attiva (il 30,9% ha etàfino a 45 anni, il 38,2% ha tra 46 e 60 anni), mentreil 17,9% ha tra 61 e 70 anni e il 13% addirittura oltre 70 anni. Dal puntodi vista professionale emerge che il 31,9% dei caregiver è pensionato,il 27,7% casalinga, il 20,6% impiegato/insegnante, il 5,7%artigiano/commerciante e il 4,4% professionista/dirigente finoa un totale di lavoratori retribuiti pari al 35% del campione.

L'assistenza ai malatidi Alzheimer si configura come un'attività che, per una parte importantedi caregiver, si aggiunge quindi allo svolgimento di altri ruoli professionali,familiari, genitoriali con tutte le conseguenze che ciò comportasulla dimensione affettiva, la disponibilità di tempo, lo stresspsicofisico.


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