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L'impatto economico esulle attività lavorative

I dati sulla dimensioneeconomica dell'assistenza ai malati dì Alzheimer permettono di rilevareche la situazione economica delle famiglie subisce un impatto negativo,sia dal lato delle entrate, con la riduzione della capacità di produzionedi reddito (abbandono del lavoro, passaggio al part time, contrazione dellaretribuzione ecccetera) che da quello delle uscite, con le spese per idiversi aspetti dell'assistenza.

In particolare, in relazioneal primo aspetto è emerso che oltre un quarto degli intervistatiassocia, alla propna attività di assistenza al familiare malato,l'esercizio di una attività lavorativa a tempo pieno, mentre il7,2% concilia il caregiving con un lavoro part time e tra coloro che segnalanomutamenti sul lavoro per gli impegni e i problemi legati all'insorgenzadell'Alzheimer in un familiare (26% circa), è emerso che il 66,7%ha dovuto lasciare il proprio lavoro (nel caso delle donne la percentualesale al 71,7% contro il 48% degli uomini) il 10,3% ha dovuto chiedere ilpart-time e un ulteriore10,3% ha dovuto cambiare attività all'internodello stesso lavoro.

In relazione agli esborsi si è rilevatoche:

- la spesaprivata delle famiglie finanzia gran parte degli acquisti dei servizi edelle prestazioni connesse con l'assistenza dei malati di Alzheimer, mentrela componente pubblica è poco rilevante, anche in presenza di speseimportanti per l'assistenza del malato ed economicamente consistenti (aesempio, pochissime famiglie hanno usufruito di un contributo comunale,per la realizzazione di adeguamenti architettonici;

- è da notare,in particolare, come il pagamento interamente a carico dei cittadini risultiprevalente nspetto a servizi essenziali per l'assistenza ai malati dìAlzheimer, è il caso dell' assistenza del personale sanitario cherisulta a pagamento intero nel 62,5% dei casi, dell assistenza del personalesociale (68,5%), dell'acquisto di farmaci (68,4%) e delle medicazioni (42%).Ovviamente le colf risultano sempre a totale carico del caregever;

- in media, sulla basedella stima fomita dagli stessi caregiver, la spesa annua complessivaper i servizi e le prestazioni indicate, direttamente a carico della famiglia- una sorta di "punta dell'iceberg" del costo totale del malato di AIzheimera carico della famiglia che gli studi di letteratura stimano intorno ai70 milioni annui - risulta pari a 10.437.000 lire per paziente e, se il29,2% ha dichiarato dì avere speso complessivamente fino a un massimodi 2 milioni annui, quasi il 25% degli intervistati ha speso piùdi 14 milioni annui, mentre il 22,4%  ha speso tra 5 e 14 milionie il 23,5% tra 2 e 5, milioni l'anno;

- altra spesa affrontatadirettamente dai privati è costituita da quella relativa al personalea pagamento che, per il 26% degli intervistati ha indotto un esborso annuofino a 7,5 milioni, per il 25,6% tra 7,5 e 14 milioni, per il 23,5% tra 14 e 23 rnilioni e per il 24,9% oltre 23 rnilioni annui;

- le famiglie non sonosupportate nemmeno sul piano informativo in materia di accesso ai, purristretti, strumenti normativi capaci di sostenerle. Ad esempio, a frontedel 10,7% degli intervistati che lavorano fuori casa e usufruiscono deipermessi  lavorativi per l'assistenza a persone handicappate, unapercentuale importante (45,3%) di caregiver non usufruisce dei permessilavorativi perché non è a conoscenza di questa opportunità.



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