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"Outside of a dog, abook is a man's best friend. Inside of a dog, it's too dark to read." GROUCHO MARX
Metamorfosi tecnologiche del corpo Dagli androidi ai corpi virtuali nella rete Pierre Lévy, Il virtualeAntonio Caronia, Il Corpo virtualeWilliam Gibson, Aidoru
Affronto in queste note bibliografiche un tema centrale posto dallenuove tecnologie: quello delle metamorfosi possibili dei corpi e dellementi, che fino a un decennio fa erano temi quasi esclusivamente trattatinella produzione letteraria 'minore' della fantascienza. Esistevano comecuriosità per amatori già alla fine del '700, ad opera deicelebri Jacquet-Droz,macchine raffinatissime ad orologeria, automi con figura umana chiamate'androidi', in grado di scrivere, suonare e muoversi con estrema precisione.Rappresentazioni concrete dell'idea di corpi meccanici, 'proto-robot',che potevano riprodurre all'infinito funzioni squisitamente umane comescrivere o suonare musica. Da quell'epoca molto è stato fatto soprattutto dalla scienza medicae dalla chirurgia, per potenziare funzioni o restituire l'integritàperduta del corpo umano: si pensi alla svolta cruciale in chirurgia cheha reso possibile il trapianto di organi già dalla fine degli anni'60, con tutte le implicazioni etiche e filosofiche che comporta la legittimitàdi questo atto straordinario. Su questo argomento, un autore come Crichtonha raccontato con grande efficacia nel romanzo Terminaleuomo, del 1972, le possibili evoluzioni della cibernetica applicataalla neurochirurgia, tramite l'inserimentodi elettrodi condizionatori dellearee cerebrali in un paziente psichiatrico. L'evoluzione nell'immaginariodella fiction giunge ben presto agli innesti propriamente cibernetici descrittida Gibson in quasi tutti i suoi racconti, modificazioni organiche arbitrarieche, come in La notte che bruciammo Chrome (1986), seguono addiritturai dettami della moda del momento. A proposito del processo di 'virtualizzazionedel corpo' ho inserito nelle recensioni anche l'ultimo romanzo di Gibson'Aidoru', per il fatto che la particolarità di questo racconto èanche in qualche modo extratestuale e al tempo stesso 'virtuale': l'idoru'(che significa idolo in giapponese) protagonista del suo racconto èoggi disponibile 'in rete' nella rappresentazione di Kyoto'96. Oggi con giusta ragione si può affermare che la realtà dellatecnologia software supera il mondo della fantascienza, e lo stesso Gibsonne dà testimonianza in una sua intervistaconsultabile on- line.
Informazioni Editoriali: http://www.ie-online.it/ Case Editrici on-line: http://alice.it
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