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"Outsideof a dog, a book is a man's best friend.
Insideof a dog, it's too dark to read."
GROUCHOMARX


MarcAugé
Disneylande altri non luoghi, Torino, Bollati Boringhieri, pp. 122, £18.000




Questo testopiacevole e ironico di Marc Augè ci conduce in un mondo particolaredell'immaginario contemporaneo attraverso reportages, clichés,passeggiate. I testi che compongono questo volume hanno in comune l'essereil frutto di particolari modi di muoversi e di viaggiare, nel tempo e nellospazio.
La copertinastessa del libro è particolarmente evocativa: il castello di Neuschwanstein,il castello delle favole. Situato in Baviera ai confini con l'Austria,è l'esempio perfetto del maniero dove è possibile ambientareuna favola come la Bella Addormentata o Cenerentola. L'immagine aerea delcastello, situato in cima ad una montagna, con alte torri avvolte da nuvolerappresenta per antonomasia un 'non-luogo', dove realtà e fantasiasi incontrano.

Il primo diuna serie di viaggi impossibili in cui ci conduce l'antropologo Marca Augéè dedicata ad Eurodisney, il parco che la multinazionale americanaha edificato alle porte di Parigi. La visita avviene con il pretesto diaccompagnare un'amica che ha l'incarico di girare un documentario, e divental'occasione per l'autore - antropologo e africanista - di occuparsi dell'antropologia"du proche". Marc Augè, professore dell' EHESS di Parigi, africanistae antropologo, è autore di importanti ricerche e pubblicazioni (Pouvoirsde vie, pouvoirs de mort, Flammarion 1977 e Génie du paganisme,Gallimard, 1982) si dedica ormai da molti anni all' "antropologia dei mondicontemporanei".

L'autore ènoto in Italia per aver coniato il neologismo "nonluogo": si designa comespazio che viene abitualmente attraversato e non abitato, in cuicolui che lo attraversa non può leggere né sulla sua identitàné dei suoi rapporti con gli altri e nemmeno ritrovarvi elementilegati ad una storia comunitaria. Così oltre ai luoghi artificialicome Eurodisney dedicati all'evasione e al divertimento, centri commerciali,aeroporti, stazioni di servizio, nodi autostradali, grandi complessi immobiliaridelle periferie urbane. Il "nonluogo" è definito dallo sguardo "perdutotra un passato senza traccia e un futuro senza forma".

In questaraccolta vengono proposti nove brevi saggi dell'etnologo francese dellacollana "Variantine" che ospita scrittura al confine tra il saggio e lanarrazione; del resto in questa raccolta Augé si rivela non solocome ottimo antropologo, ma anche un piacevole scrittore che compendiain una serie di racconti brevi, acute riflessioni sulla nostra vita quotidiananella dimensione artificiosa della surmodernità: la spiaggia comeluogo delle futilità essenziali, il gioco come modello ridotto dell'avventura;l'architettura contemporanea come superamento della tensione tra formainterna e forma esterna degli edifici, lo spazio come dimensione che strutturanuove forma simboliche, il rapporto tra spazio e immaginario.

Augée un perfetto narratore della "sur-modernità", caratterizzata ingran parte dalle forme del "turismo e delle sue immagini", di quell'indefinito'nonluogo' che ha il proprio emblema in Disneyland. La trasformazione delmondo in finzione, la sua derealizzazione, trova nel parco giochi per bambinie adulti alle porte di Parigi il suo culmine.
Disneylandè il mondo di oggi, in quello che ha di peggiore e di migliore:l'esperienza del vuoto.
Dunque ilcastello raffigurato nella copertina del libro, suggestivamente evocativodel mondo immaginario della favole, viene riprodotto e realizzato per unafruizione allargata di tutti, indistintamente.
Come èpossibile quindi visitare ciò che 'non esiste'?
La propostadi Augè è di riappropiarci della funzione di 'riconoscere',anche imparando di nuovo a viaggiare, eventualmente nelle nostre immediatevicinanze, per imparare di nuovo a vedere.


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