Paolo Cevoli è divenuto famoso per i suoi interventi alla trasmissione ZELIG dove propone il personaggio dell'assessore Cangini: Paolo e' un grande e colto esperto di rete, nel suo sito che cura personalmente ha proposto un romanzo ipertestuale on line intitolato "BINACA", Anna Fata lo ha intervistato per POL.it
D: Come è nata l'idea di un romanzo online?
R: Stavo mettendo in ordine le foto di famiglia, scansionando le più belle. Le foto erano in ordine sparso. Sparsissimo. C'era con me il mio babbo. A un dato momento ha preso una foto e mi ha detto: "Quella volta eravamo io, Binaca e il figlio di Papini. L'altro non mi ricordo." Abbiamo cominciato così. Poi io ho trascritto sul web, con un po' di fantasia, i commenti di quella sera. In fondo l'ipertesto è questo. Una chiacchierata libera con nessi apparentemente casuali. Ci sono tanti esempi nella realtà: i discorsi a tavola, al bar ecc.
D: Quali accorgimenti hai dovuto utilizzare rispetto ad una possibile versione cartacea?
R: Nella narrazione scritta c'è un prima e un dopo. I discorsi devono essere conclusi. I nessi logici. Nel web puoi spaziare. Accennare. Saltare. Le connessioni sono neurali. SI ragiona come nel cervello. Anche la grafica è importante; la fisicità dello pagina: layout della pagine, foto, colori, font. Il webromanzo non è solo parola.
D: Come è stata la risposta dei lettori a questa tua iniziativa?
R: Diversi lettori mi hanno scritto facendomi i complimenti e chiedendomi di continuare. Il mio webromanzo è un esperimento. Non si può leggere come un libro. Bisogna entrare nel "filo del discorso". Spero di ricominciare a scriverlo al più presto. E' molto divertente questa esperienza di scrittura.
D: Ritieni che il tuo pubblico online differisca da quello offline? Eventualmente, in che modo?
R: Leggere davanti al computer è molto diverso dal prendere in mano un libro. E' proprio un'altra cosa. Lo spirito giusto è quello di chi accetta di inserirsi in una chiacchierata. Sono diverse soprattutto le condizioni di lettura. Il webromanzo si legge a pezzi. In ufficio o dove si ha il pc e internet. Il libro ognuno sceglie dove leggerlo.
D: Quali sono stati per te i vantaggi e gli eventuali svantaggi delle modalità espressive e comunicative via Internet?
R: Il vantaggio principale del webromanzo è la libertà di raccontare senza dovere rispettare uno schema temporale. Molto divertente. Il rischio però è quello di perdersi. Non si finisce mai il discorso; non esiste la parola fine.
D: La tua attività professionale, tra le altre cose, ha compreso anche la progettazione di Internet Cafè: come è nata in te questa idea?
R: Mi occupo di ristorazione e da sempre ho la passione dell'informatica (il cabaret è un hobby). Nel 1995 ho realizzato un internet café a Bologna. All'epoca erano ancora pochissimi i navigatori. Non è stata un'esperienza molto positiva perché la maggior parte dei clienti andava a finire nei siti hard. Entrare nel bar e vedere una sparata di immagini porno non era proprio una gran bella cosa. Dopo pochi mesi ho venduto il locale che è stato trasformato in pub tradizionale.
D: Come è il popolo dei retaioli?
R: Francamente non lo so. Non frequento chat e da un bel pezzo navigo veramente poco. Uso moltissimo le mail e cerco di tenere aggiornato il mio sito. E' dal 1995 che lo gestisco personalmente. Ho conosciuto tantissime persone grazie al sito