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Gruppo terapeutico e Naltrexone: un possibile modello operativo per elaborare la tossicodipendenza.
Analisi di una pratica terapeutica integrata effettuata nel Ser.T. di Senigallia (Ottobre '95 - Giugno '97).
*Daniela Barazzoni , **Angelo Bossoletti, *** Marella Tarini .
*Psicologa Ser.T. Az.USL n°4 Senigallia
** Sociologo volontario Ser.T. Az. USL n°4 Senigallia
*** Psichiatra, Responsabile Ser.T. Az. USL n°4 Senigallia
Introduzione
Ipotesi di ricerca
Materiale e Metodi
Risultati
Conclusioni e Bibliografia
Introduzione
Fare e pensare sono troppo spesso due categorie antitetiche e contrapposte, ciascuna dominio esclusivo di "specialisti" che di volta in volta sono strenui fautori di un pragmatismo assoluto o un intellettualismo astratto. Coniugare i due aspetti costituisce, per gli operatori del Ser.T.di Senigallia, parte integrante del modello operativo per l' approccio e la cura della tossicodipendenza, in una costante dialettica fra pratica clinica e ricerca. In questo senso l' équipe terapeutica ha accolto e ha fatto propria, rielaborandola, l' ipotesi psicopatologica concettualizzata e sistematizzata da L. Montecchi e A.Bauleo in Italia e, prima ancora, da Pichon Riviére e da Bleger in Argentina. Il continuo confronto fra gli operatori e il costante alternarsi di momenti di riflessione e di pratica ambulatoriale hanno portato all'elaborazione di diversi protocolli terapeutici. Il protocollo terapeutico è la risultante di un lavoro e di una fase di inquadramento diagnostico, spazio terapeutico e tempo che si colloca tra l' accoglienza e la presa in carico del tossicodipendente.Nel corso degli anni si è definito e messo a punto il protocollo terapeutico da noi chiamato "Programma Integrato"che è un trattamento terapeutico ambulatoriale alternativo al programma con metadone e al programma in Comunità Terapeutica. L' Equipe, attuando il Programma Integrato,ritiene di perseguire almeno quattro obiettivi fra loro interdipendenti: 1) il superamento della condizione tossicomanica intesa come dipendenza da Eroina (obiettivo clinico prioritario di un servizio consapevole del proprio ruolo terapeutico, oggi purtroppo marginalizzato a favore di un ruolo sempre più contenitivo e repressivo) 2) il miglioramento della sfera relazionale all' interno dei gruppi primari e secondari, 3) l' accessibilità ad un progetto terapeutico integrato per un numero più elevato di utenti in relazione alle risorse del Servizio, 4) l' apprendimento della tecnica operativa gruppale. Gli ultimi tre obiettivi previsti, non sono stati oggetto della ricerca nè misurati.
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