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LA TERAPIA DELLE TOSSICODIPENDENZE IN CARCERE: NUOVE PROSPETTIVE
di M. Caterina Staccioli, Rimini

  • PREMESSA
  • L'osservazione
  • L'obiettivo
  • Il dispositivo
  • Bibliografia

  • PREMESSA

    Queste riflessioni nascono dal lavoro di alcuni anni svolto con i tossicodipendenti reclusi all'interno della Se.A.T.T. della Casa Circondariale di Rimini.
    La Se.A.T.T. che significa Sezione Aperta Trattamento Tossicodipendenti, è una Sezione che è stata aperta a Rimini nell'Aprile del 1991 in seguito al D.P.R. 309. Una "Sezione a Custodia Attenuata" che presenta alcune peculiarità.
    Innanzitutto è separata dall'Istituto carcerario: è una piccola palazzina, all'interno della cinta muraria, che può ospitare 10 - 12 persone (2 camere) con una cucina, una sala da pranzo, una stanza ove è possibile fare attività sportiva, ed un altra ove stiamo allestendo un laboratorio di rilegatura che sostituirà quello di Off Set impiantato precedentemente.
    1A tale sezione possono accedere detenuti da tutte le carceri d'Italia, tossicodipendenti che ne facciano richiesta, che abbiano una pena compresa tra i 4 mesi ed i 4 anni 1/2 per i definitivi o, che si presume tale, per i non definitivi.
    Il programma complessivamente dura un tempo definito. Solitamente è di 4 mesi, può variare fino agli 8 - 9 mesi. La gestione della struttura è autonoma da parte dell'equipe della Se.A.T.T.. Questa equipe multidisciplinare è composta da operatori del SER.T. (4), Agenti di Polizia Penitenziaria (attualmente 11), un operatore del C.S.S.A. ed inoltre dai capi settori e da un delegato dell'Amministrazione Penitenziaria.
    I capi settori sono dipendenti di un ente privato, la Cooperativa Cento Fiori che si occupa delle attività lavorative (formazione al lavoro) e che sono responsabili dei laboratori. Attualmente tali laboratori sono: la Florivivaistica - Cantiere Nautico, entrambi sul territorio fuori del Carcere.
    In questo programma sono previsti, oltre alle attività lavorative, gruppi terapeutici e momenti ricreativi, ludici e culturali organizzati con il volontariato.
    La giornata, organizzata come all'interno di una Comunità Terapeutica permette all'utente-ospite-ristretto, di cimentarsi nelle attività, nel seguire corsi di formazione.
    I ritmi - le regole - gli impegni, consentono l'emergere di un "materiale" a vari livelli utile all'utente e all'equipe.
    Questo materiale, le riflessioni, la quotidianità vengono portati nel gruppo terapeutico che diviene "contenitore di una mente gruppale" (Bauleo) dove è possibile la sua elaborazione.
    Il potere pensare ad un cambiamento, un cambiamento dello "stile di vita", delle "abitudini" come può essere considerata l'assunzione cronica di sostanze stupefacenti è il presupposto fondamentale affinché il soggetto possa effettivamente fare delle scelte diverse.
    Offrire le condizioni perchè questo avvenga, offrire lo spazio, la possibilità perchè un soggetto possa imparare a pensare è stato allora l'obiettivo che ci siamo posti all'interno della struttura, utilizzando il gruppo terapeutico quale strumento e luogo dove poter analizzare tale processo.

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