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TERAPIA DEL DELIRIUM TREMENS 1600 circa: Guillaume Fabrice de Hilden propose i salassi.
DELIRIUM TREMENS: CHE FARE? Il medico può venir chiamato ad assistere l'alcolista in fase di Delirium Tremens. La richiesta generalmente giunge da un familiare palesemente preoccupato, soprattutto se si tratta del primo episodio, dalla improvvisa pazzia del parente. Anche se l'anamnesi e il quadro clinico sono positivi per Delirium da astinenza alcolica non si trascuri un'accurata diagnosi differenziale, per due ordini di motivi. Innanzitutto perché spesso il Delirium è sostenuto da due eziologie: astinenza alcolica + polmonite, astinenza + emorragia sub-aracnoidea, astinenza + scompenso congestizio sono solo alcune tra le più frequenti combinazioni. In seconda istanza perché la mortalità del DT, qualora venga tempestivamente trattata la patologia associata, è circostanza eccezionale. Il trattamento domiciliare del DT può brillantemente realizzarsi
qualora sussistano le seguenti condizioni:
Il trattamento domiciliare presenta notevoli vantaggi: 1) per l'alcolista, che permane nel rassicurante ambiente
familiare;
A) Fase pre-farmacologica Il medico trova un violento conflitto tra i familiari, visibilmente preoccupati e decisi ad un ricovero immediato, ed il paziente che non intende minimamente assecondarli. Il nostro primo compito è quello di tranquillizzare l'ambiente familiare intervenendo in modo calmo e autorevole. Rassicurati gli astanti sulla condizione di reversibilità del Delirium nell'alcolista e sulla possibilità di un trattamento domiciliare valido quanto quello ospedaliero, si programmerà per sommi capi la partecipazione e il ruolo dei singoli. Stemperato il conflitto familiare, che generalmente amplifica l'agitazione psicomotoria nel paziente, il sanitario si apparta con il paziente in ambiente tranquillo, ben illuminato, privo di rumori (si spegneranno radio, televisori, verranno scoraggiati i dialoghi sottovoce che servono soltanto ad alimentare il delirio persecutorio) e di oggetti superflui e gli si rivolgerà con parole semplici e ripetitive, riducendo al minimo la gestualità. Deve instaurarsi un rapporto di fiducia particolarissimo, dato che il paziente deve, prima di accettare una terapia, convincersi del nostro ruolo. Non può, infatti, nutrire dubbi sulle nostre intenzioni poiché da delirante vive un'esperienza di pericolo estremo. Prima di abbandonarsi nelle nostre mani deve, quindi, elaborare un giudizio positivo nei nostri confronti: dal suo punto di vista sta per affidarci la sua vita seriamente minacciata. "Se mi addormento, chi mi difenderà da ... ?", fu la domanda di un alcolista prossimo al terminal sleep. Con l'aiuto dei familiari ricostruiremo l'anamnesi patologica del paziente, quindi eseguiremo uno scrupoloso esame obiettivo, utile per valutare le condizioni generali e accertare eventuali patologie associate e oltremodo rassicurante per il malato, che apprezza l'interessamento per il suo corpo. Oltretutto il paziente stesso potrebbe proprio in questo momento comunicarvi un problema (diarrea, emorroidi, vomito, nicturia o altro) che, qualunque esso sia, riceverà dal medico adeguata valorizzazione. Ed è su questi problemi comunicatici dal paziente che polarizzeremo la terapia, evidenziando il fatto che procederemo solo se egli stesso si troverà d'accordo. E' indispensabile eseguire un'indagine ematochimica, richiedendo
al laboratorio un responso urgente per: Emocromo completo, Esame urine,
Glicemia, Azotemia, Creatininemia, Bilirubinemia totale e frazionata, Ast,
Alt, GammaGT, Pche, PT, VES, CPK (isoenzimi), Elettroforesi proteine sieriche,
Elettrolitemia (Na, K, Mg, P, Ca, Cl).
B) Fase farmacologica 1) Tiamina 100 mg. intramuscolo
Le B somministrate in bolo presentano tre vantaggi: a) conosciamo la dose precisa ricevuta dal paziente (quando
vengono date in fleboclisi le B adsorbono alle pareti in plastica del deflussore
in percentuale variabile);
Si passerà appena possibile alla terapia per os.
Tra un bolo e il successivo il malato verrà incoraggiato al dialogo
e l'argomento, selezionato tra i suoi hobbies, riceverà tutto il
nostro interesse. Solo dopo aver tentato ogni possibile forma di conciliazione
si farà ricorso alla contenzione fisica del malato.
C) Controindicazioni farmacologiche Sono severamente controindicati:
D) Postdelirium Il paziente e la famiglia andranno indirizzati tempestivamente presso un Centro Medico per le alcoldipendenze e il paziente, in rapporto al territorio di origine, verrà avviato verso gli Alcolisti Anonimi (A.A.), i Club degli Alcolisti in Trattamento (C.A.T.), i Gruppi di Solidarietà Alcoldipendenti.
di Giorgio Madeddu, Antonio C.Gerini, Alessandro Floris
Pol.it@ copyright, aprile 1999
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