| Informazioni sulla schizofrenia (4) Concetti generali sui sintomi della schizofrenia I sintomi della schizofrenia sono definiti sintomi di natura psicotica, il che vuol dire che esprimono una perdita di contatto più o meno grave con la realtà circostante. Non tutti coloro che si ammalano di schizofrenia hanno tutti i sintomi della malattia, e ognuno si ammalerà in maniera un po' diversa dagli altri. Vediamo comunque quali sono gli aspetti della persona che vengono più colpiti dalla schizofrenia: 1. Il pensiero 2. Il comportamento 3. L'emotività Ecco dunque che si capisce perché lo schizofrenico ha tante difficoltà, visto che la malattia altera parti così importanti della sua persona. I sintomi della schizofrenia possono essere distinti in positivi e negativi. I sintomi negativi sono quelli che tolgono qualcosa al normale funzionamento psichico, mentre quelli positivi aggiungono qualcosa che però è patologico. Sono dunque sintomi positivi il sentire le voci o la convinzione di essere perseguitati; sono sintomi negativi la perdita d'interessi, di energie o di emotività. Questa distinzione è importante, anche perché bisogna ricordare che i sintomi positivi sono particolarmente sensibili agli psicofarmaci , per cui le medicine possono aiutare molto chi ne soffre. I più recenti antipsicotici, come la clozapina e il risperidone hanno però una notevole efficacia anche sui sintomi negativi. Esaminiamo ora in dettaglio i sintomi della schizofrenia mantenendo la distinzione in positivi e negativi I sintomi positivi Allucinazioni Un'allucinazione è la percezione di qualcosa che non esiste nella realtà. L'esempio più comune di allucinazione è quella uditiva (il paziente sente voci che non esistono realmente e che quindi gli altri non sentono); tuttavia, più di rado, possono esserci anche quelle visive (il paziente vede un'immagine che gli altri non vedono), e altre meno frequenti, come quelle olfattive o tattili. In genere le allucinazioni non hanno un carattere piacevole: le voci il più delle volte sono minacciose, prendono in giro il paziente o lo comandano. In alcuni casi lo schizofrenico può passare molto tempo a parlare con queste voci interne. Deliri I deliri sono false convinzioni di cui il malato ha la certezza, e convincerlo del contrario è pressoché impossibile. Il malato può credere che gli altri gli vogliano del male, oppure che forze esterne (come la radio, la televisione o fenomeni cosmici) possano influenzarlo, oppure può attribuire a se stesso speciali poteri. In preda a deliri, lo schizofrenico può dire può fare cose strane e inusuali, come rifiutarsi di uscire di casa, chiudere le tende, rifiutare di rispondere al telefono, evitare i famigliari o i vicini di casa. Esistono diversi tipi di deliri, che si distinguono in base al loro contenuto. I più frequenti sono i deliri di grandezza (il malato è convinto di essere un personaggio molto importante o di avere poteri straordinari); i deliri di persecuzione (è convinto di essere al centro di complotti); i deliri di influenzamento (è convinto che la sua mente sia controllata da forze misteriose); i deliri mistici (ossia a contenuto religioso); i deliri somatici (è convinto di avere malattie inesistenti o che il suo corpo si stia trasformando). Dissociazione del pensiero E' la distorsione della forma del pensiero, ad esempio la tendenza a costruire frasi incomprensibili, a inventare parole inesistenti, a divagare da un argomento all'altro. In conseguenza di tutto ciò il malato appare confuso, e questo può renderlo ancora più timoroso di incontrare gli altri. I sintomi negativi I sintomi negativi sono meno appariscenti di quelli positivi. Di fronte a un malato con sintomi prevalentemente negativi i familiari hanno soprattutto l'impressione che abbia perso sentimenti ed emozioni. Lo vedono stare spesso a letto, alzarsi tardi, mostrarsi indifferente verso parenti ed amici, rifiutarsi di uscire. Talvolta il malato prova emozioni non adeguate al momento, per esempio si mette a ridere mentre si sta parlando di cose serie. Inoltre appare spesso privo di energia, incapace di fare qualcosa di produttivo o significativo. Di fronte a un simile comportamento, i familiari tendono quasi sempre a pensare che si tratti solo di svogliatezza, di mancanza di volontà, ma questo è un errore. Bisogna imparare a riconoscere i sintomi negativi come espressione di malattia. L'andamento dei sintomi Lo schizofrenico non è costantemente sotto l'effetto della sua malattia, la quale ha invece, come si è già accennato, un andamento a crisi. I sintomi di cui si è parlato possono ridursi e anche scomparire, specie con l'aiuto delle cure. Però bisogna ricordarsi che la schizofrenia è caratterizzata dalla possibilità che le crisi si ripetano, e allora i sintomi possono riemergere anche con notevole intensità. Decorso ed esiti della schizofrenia Molti tremano al solo sentir parlare di schizofrenia, identificando questa malattia con la follia da cui non c'è ritorno. In realtà, le cose non stanno così, perché non è vero che i malati di schizofrenia non possono migliorare. Anzi la schizofrenia è una malattia che non ha un andamento costante, ed è invece caratterizzata da crisi che talvolta possono essere anche ravvicinate, ma che in genere vengono superate abbastanza rapidamente, soprattutto se ci si aiuta con i farmaci. Molti studi, realizzati seguendo l'evoluzione della malattia per periodi di oltre 20 anni hanno consentito di arrivare alla conclusione che solo un quarto dei pazienti schizofrenici ha in maniera più o meno continua sintomi di gravità tale da non riuscire a relazionarsi con gli altri e a inserirsi nella società. Un altro quarto dei pazienti presenta invece un miglioramento netto, o anche una vera e propria guarigione. Infine il rimanente cinquanta per cento migliora rispetto all'esordio della malattia, anche se non guarisce del tutto, per il ripresentarsi delle crisi. Le ricerche effettuate sui casi di andamento più favorevole hanno anche permesso di stabilire quali sono le caratteristiche che contraddistinguono di solito i pazienti che avranno una migliore ripresa. Coloro i quali prima di ammalarsi avevano raggiunto un discreto livello di funzionamento nei rapporti sociali, nelle attività di studio o in quelle lavorative, rappresentano il gruppo che più probabilmente supererà meglio la malattia. A questo proposito è comunque importante anche iniziare precocemente un trattamento psichiatrico adeguato . Commenti e richieste possono essere inviati alla Redazione di POL.it
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