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LA PSICHIATRIA DI CONSULTAZIONE

DEFINIZIONE

Negli Stati Uniti, dove i Servizi di Consulenza Psichiatrica per gli Ospedali Generali e in altre agenzie sanitarie hanno un grande sviluppo, si tende a fare una distinzione tra Psichiatria di Consultazione e Psichiatria di Collegamento (liaison).
- La Consulenza si riferisce ad un consulto clinico che lo Psichiatra svolge sul paziente su richiesta del medico curante.
L'intervento è polarizzato sul problema psichiatrico del paziente e non si differenzia sostanzialmente dalla consulenza effettuata da altri specialisti.
- Il Collegamento implica che lo psichiatra partecipi direttamente alle attività di reparto e condivida con i colleghi di altre specialità, la gestione del problema del paziente e di tutte le altre variabili collegate.
Discute con lo staff le strategie terapeutiche, coinvolge nella cura e nel progetto tutte le figure sanitarie presenti, si occupa dei problemi relazionali dello staff al suo interno e con il paziente, opera in modo da diffondere modelli culturali bio-psico-sociali nellambito del reparto.
Indipendentemente dalle differenze semantiche è chiaro che la Psichiatria di Liaison implica risorse di personale notevole (ogni reparto dovrebbe avere un consulente psichiatra) ed effettivamente in anni recenti anche negli Stati Uniti si assiste più realisticamente all organizzazione di Servizi di Consulenza-Collegamento (Rigatelli, 1980; Rigatelli, 1989; Invernizzi, 1989; Lipowsky, 1992).
In tal modo pur essendo il primo obiettivo dello psichiatra quello di diagnosticare e trattare i disturbi psichiatrici del paziente, lintervento viene modulato tenendo in forte considerazione la relazione e la comunicazione con i medici di reparto e lo staff.

AREE DI APPLICAZIONE DELLA PSICHIATRIA DI CONSULTAZIONE

Relativamente all'attuale dibattito sulla "medicalizzazione" della Psichiatria, giudichiamo fondamentale entrare in contatto con la medicina e soprattutto con i colleghi conservando la specificità culturale della Psichiatria, che attraverso lintegrazione delle sue varie "anime" (biologica, psicologica e sociale) interviene rispettando sempre la complessa unità delluomo (Engel, 1977; 1980).
Posizione di difficile equidistanza tra bio-filia, psico-filia e socio-filia, ideologie e scelte che comportano il rischio di non far comprendere quale sia la specifica competenza della psichiatria nellambito delle scienze mediche e della sanità.
Lo Psichiatra di Consultazione entrando in contatto diretto con i medici di altri specializzazioni, con gli amministratori e, non ultimo, con i pazienti affronta il problema della propria identità professionale. I suoi ruoli e competenze sono spesso confusi e poco distinti da quelli dei tecnici di altre discipline (neurologi, psicologi, assistenti sociali, psicoterapeuti, psicofarmacologi, ecc.).
In effetti a queste figure professionali fanno riferimento tecniche e competenze applicabili ad uno o più degli aspetti coinvolti nel fenomeno della malattia mentale. Ma la specificità, e quindi lidentità, dello psichiatra è costituita dalla sua formazione, la quale è lunica che può permettere di valutare le interazioni tra le variabili biologiche, psicologiche, psicodinamiche e sociali nella clinica, nella diagnostica, nel progetto terapeutico e nella prognosi di un disturbo mentale.
Solo lo psichiatra ha la competenza per discriminare l "organico" dal "funzionale" e attraversare i confini tra la medicina e le scienze psicosociali.
In effetti, dopo la medicalizzazione del malato mentale curato attualmente in strutture ospedaliere, è necessario effettuare quella della psichiatria che, messa più strettamente a contatto con la realtà della malattia somatica e la prassi di intervento medico, può aggiustare alcune strategie di ricerca e di assistenza in linea con levoluzione delle altre discipline mediche e con lo sviluppo e la nuova domanda di salute che proviene dalla società (Lipowski, 1977).

Si assiste infatti a questi fenomeni emergenti:

1) Lo sviluppo costante di strumenti diagnostici e terapeutici sempre più affidabili ed efficaci ha portato ad un considerevole incremento del numero di malati cronici (cancerosi, dializzati, trapiantati, diabetici, infartuati), con problemi di ordine psichiatrico e psicosociale (Russo, Gala, 1985; Feldman, 1987; Invernizzi, Gala, 1989; Gala, 1990).
2) Il miglioramento delle condizioni di vita, delle tecnologie e delle possibilità di intervento farmacologico ha determinato un progressivo allungamento della vita media che comporta un aumento della prevalenza dei disturbi psicopatologici legati allinvecchiamento ed in particolare alle demenze (Gala, 1996).
3) Il rapido incremento negli ultimi anni dei casi di AIDS e del numero di sieropositivi associato ad un alta incidenza e prevalenza di disturbi neuropsichiatrici (Gala et al., 1992a; 1992b; 1992c; 1993; 1994;).
4) Laumento di incidenza, soprattutto nella popolazione giovanile, di alcuni comportamenti e stili di vita associati a disturbi mentali soprattutto di personalità che risultano dannosi per la salute. In modo specifico: abuso di alcool e sostanze stupefacenti, disturbi dellalimentazione, comportamenti violenti, tentati suicidi e suicidi, comportamenti sessuali a rischio (Wells, 1988).
5) Il riconoscimento da parte dei colleghi che molte procedure terapeutiche vengono vanificate della loro efficacia per ragioni di cattiva compliance o perché poco rispettose della qualità di vita del paziente; aspetti entrambi correlati a fattori di ordine psichico (Invernizzi, Gala, 1984).
6) Situazioni di stress che si associano ad una aumentata vulnerabilità alle malattie fisiche e psichiche. Queste situazioni possono inizialmente presentarsi in forma di lievi depressioni, stati d'ansia e disturbi somatici che portano ad un aumento dell'utilizzo delle risorse sanitarie e dei costi sociali (ricoveri, farmaci, esami clinico-strumentali, assenteismo, ecc.). Più del 40% dei pazienti che afferiscono alla medicina di base presenta problemi psicologici soli o in associazione a patologie organiche; di questi appena il 20% vengono riconosciuti e ancora meno trattati (Goldberg, 1987; Katon, 1994).
7) L'avvento nella medicina di tecniche ultraspecialistiche e di conoscenze sempre più approfondite e particolareggiate rischia di frammentare l'unità del paziente che viene assistito come "organo malato", "disumanizza" il rapporto con il paziente e abbassa la qualità dell'assistenza (Cazzullo, Gala, 1984).
Queste aree di applicazione della psichiatria alla cura dei malati portatori di patologia organica è denominata Psichiatria di Consultazione che in primis si occupa dei malati ricoverati in Ospedale.

I disturbi psichiatrici nell'ospedale generale

Bibliografia
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