| PSYCHIATRIC CHARACTERISTICS OF CONSECUTIVELY EVALUATED OUTPATIENT RENAL TRANSPLANT CANDIDATES AND COMPARISONS WITH CONSULATION-LIASION INPATIENTS CARATTERISTICHE PSICHIATRICHE DEI PAZIENTI ESTERNI CANDIDATI AL TRAPIANTO RENALE VALUTATI CONSECUTIVAMENTE E PARAGONI CON I PAZIENTI DELLE LIASION DI CONSULTAZIONE Rundell J.R., Hall R.C.W., Psychosomatics 38: 269-276; 1997 Introduzione: La valutazione dei pazienti candidati al trapianto comporta lindagine di eventuali disordini psichiatrici, storia psichiatrica, eventuali tendenze suicidarie, meccanismi psicologici di difesa, supporti sociali, compliance e qualitá di vita. Con appropriate consultazioni psichiatriche anche i pazienti psichiatrici piú impegnativi possono affrontare con successo il programma di trapianto dorgano. Nella letteratura internazionale si é scritto poco dei metodi di consultazione psichiatrica e alla storia psichiatrica dei pazienti che devono affrontare un trapianto. Questa ricerca ha lo scopo di aiutare quei medici che vogliono migliorare i metodi di valutazione dei pazienti in lista per un trapianto. Metodi: Nel 1992 furono valutati 66 pazienti candidati al trapianto renale e 155 pazienti chirurgici dello stesso ospedale usando le stesse procedure. Le variabili considerate per ogni paziente furono: etá, sesso, etnia, stato economico, diagnosi psichiatrica secondo il DSM-III-R, salute mentale, disordini da abuso di sostanze. I test somministrati sono stati: scala del funzionamento globale (GAF), scala del grado dellansietá di Hamilton (Ham-A), Scala del grado di depressione di Hamilton (Ham-D), mini-mental state (MMSE). I dati sono stati analizzati tramite il test t del campione, test del chi quadro, test di Fisher. Il livello di significativitá é stato posto a 0.05. Risultati: Le interviste cui sono stati sottoposti i candidati al trapianto di rene sono state esaustive mentre dei 155 pazienti chirurgici, dieci (6.4%) erano troppo compromessi cognitivamente da permettere una raccolta anamnestica dettagliata in ogni sua parte. Undici (7.1%) morirono o furono dimessi prima del completamento dello studio. Le diagnosi organiche piú frequenti fra i candidati al trapianto renale sono state: malattia renale (100%), ipertensione (72.8%), diabete (16.7%), malattie cardiovascolari aterosclerotiche (15.1%); la diagnosi principale dei pazienti chirurgici era: ipertensione (21.6%), ingestione tossica (12.7%), diabete (10.4%), deficit cardiaco congestizio (9%). Dai risultati ottenuti emerge una notevole differenza per quanto riguarda la patologia psichiatrica tra i pazienti candidati al trapianto e i pzt chirurgici. I candidati al trapianto non hanno livelli clinici di ansietá e di depressione (Ham-A, Ham-D) e un buono stato cognitivo mentale. Al contrario i pazienti chirurgici hanno i tests Ham-A e Ham-D nel range clinico e un deficit al MMSE. Queste differenze sono tutte statisticamente significative. Le diagnosi psichiatriche principali dei candidati al trapianto renale sono: depressione maggiore (9%), depressione dta dalla tossicitá da farmaci (7.5%), ridotto desiderio sessuale (6%), abuso alcoolico (6%). Il 59.7% dei pazienti candidati al trapianto non avevano diagnosi psichiatrica. Al contrario solo il 3.7% dei pazienti chirurgici non aveva diagnosi psichiatrica.I disturbi psichiatrici piú frequenti per questo gruppo sono : depressione maggiore (23.9%), delirio (16.4%), disordini psichiatrici da effetti tossici dei farmaci (16.4%), abuso alcolico (10.4%). Discussione: Le differenze riscontrate nei due gruppi di studio non devono stupire, in quanto la totalitá del campione rappresentato dai pazienti chirurgici a fronte di quello rappresentato dai candidati al trapianto presenta patologie psichiatriche attive giá riconosciute per le quali viene chiamato lo psichiatra di consultazione. Tuttavia il gruppo dei pazienti candidati al trapianto deve essere egualmente seguito dal punto di vista psichiatrico perché puó mostrare problemi latenti. Molti problemi psichiatrici possono non essere riferiti soprattutto dai pazienti valutati per il trapianto piuttosto che da quelli dellaltro gruppo. I limiti di questo studio sono: 1) le diagnosi psichiatriche sono fatte sulla base del DSM-III-R e non sono il risultato di strumenti di intervista usati per le diagnosi psichiatriche 2) scarsa comparabilitá dei due campioni 3) lesaminatore di questi pazienti é lo stesso che poi sviluppa le ipotesi retrospettive per queste analisi. Conclusioni: Il futuro della psichiatria dei trapianti dorgano dipende da una migliore comprensione della qualitá della vita e della compliance di questo tipo di pazienti. Bisognerá porre attenzione soprattutto alle caratteristiche in comune con i pazienti chirurgici normali e sviluppare conoscenze universali per i pazienti sottoposti a trapianto.
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