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    2- Riduzione della domanda

    Per l'Oedt la riduzione della domanda di droghe viene definitaconsiderando tutte le attività svolte nell'ambito dei sistemi sanitari,sociali, scolastici e giudiziari al fine di prevenire il consumo di droghe,di assistere e curare i tossicodipendenti, di ridurre i danni provocatidal consumo di stupefacenti e di promuovere il (re)inserimento socialedi persone che in passato hanno fatto uso di droghe.

    La riduzione defla domanda si rivolge a individui, famiglie, gruppie comunità che costituiscono la base per un più ampio approcciosociale all'abuso di sostanze, per il quale la cooperazione tra enti statutari,individui e "comunità" è un requisito indispensabile.

    Dalle tendenze generali emerge una diversificazione nel settore dellaprevenzione, che si avvale di una strategia con due ramificazioni:

    1- una vasta promozione educativa e sanitaria rivolta alla popolazionegenerale;
    2- azioni specifiche mirate a gruppi vulnerabili e a rischio;

    L'assistenza ai consumatori di droghe ha assunto sempre più laforma di servizi differenziati, mirati ai singoli casi, cercando contemporaneamentedi coordinare i servizi esistenti e migliorare le strutture di cooperazione.

    Nella relazione annuale del 1997 l'Oedt poneva l'accento su progettie interventi che erano stati sottoposti a un'adeguata valutazione comecriterio di qualità per stabilire l'importanza delle politiche.
    La mancata valutazione di numerosi progetti e prograrrimi va a discapitodella garanzia di qualità della riduzione della domanda.

    Nel 1997 i principali settori di attività comprendevano:

    1- Prevenzione:
    si pone sempre più l'accento sull'avvio di programmi educativiin età precoce, per creare fattori di protezione che successivamentespingono a rifiutare il consumo di droghe. La logica sottostanteè la prevenzione della droga nell'ambito di una vita sana e puntaalla famiglia, alla scuola e alla comunità più ampiaquali soggetti principali. Tuttavia, sono rari i programmi di prevenzionecompleti a livello comunitario. I risultati delle valutazioni evidenziano,tra i fattori critici di protezione, il miglioramento dei rapporti interpersonali,l'autonomia e la resistenza alla pressione esercitata dai "pari".
    I progetti "di pari" si sono rivelati utili come mezzo per inserirela prevenzione primaria nelle attività ricreative dei giovani. Malgradoun'insufficiente valutazione delle campagne di sensibilizzazione attraversoi mass media, emerge che queste possono contribuire ad accrescere la consapevolezza.L'usodi Internet per la divulgazione di informazioni è sempre piùfrequente.
    Nonostante il notevole lavoro compiuto in questa direzione, il puntostrategico dei progressi futuri sta nel coordinamento e la partecipazionedella comunità, sostenuto da criteri ben definiti per valutare gliobiettivi e l'impatto dei progetti (mediante una valutazione del processoe ricerche sui risultati conseguiti).
    Il gruppo bersaglio è costituito sia dai giovani considerati"a rischio" che dalla comunità più ampia.
     

    2- Intervento precoce e gruppi a rischio:
     in tutta l'Unione europea viene rivolta una crescente attenzionealla riduzione dei danni presso i gruppi che provano l'ecstasy e altredroghe nei locali da ballo. Le iniziative specifiche adottate comprendonolineeguida sui "rave sicuri", che prevedono la disponibilità di acquapotabile, zone di riposo, informazioni. e consulenza nonché l'introduzionedi sistemi per l'analisi immediata delle pillole eseguita sul posto.
    Le strategie delle unità di strada hanno avuto accessoa gruppi "a rischio" e di emarginati, spesso nell'ambito di naturali retidi sostegno sociale. Sono stati ottenuti risultati incoraggianti, sia intermini di modifica dei comportamenti sanitari e a rischio, nel contestodella strategia di riduzione dei rischi, che nell'avvicinamento di gruppialle prese con le prime esperienze di droga.
    Per ridurre i rischi di assunzione di sostanze da parte dei giovani,sono state adottate una serie di strategie di riduzione dei danni edella domanda, che comprendono misure di sicurezza da adottaredurante i rave, approcci delle unità di strada e progetti diprevenzione delle comunità locali che tentano di mobilitarerisorse locali per la lotta contro i danni connessi all'uso di droghe.

    3. Prevenzione delle malattie infettive:
    le misure di riduzione dei danni hanno svolto un ruolo significativonella lotta alla diffusione del virus Hiv.
    Sono state associate una serie di strategie dalla prescrizione di sostituticome il metadone per le terapie di mantenimento ai programmidi distribuzione di aghi e siringhe, servizi di facile accesso ("abassa soglia di ammissione")   e campagne educative e di informazioneper avere un impatto positivo in alcuni Paesi dell'Unione europea.
    Tuttavia, non si hanno prove di un impatto sulla trasmissione dell'epatiteC.
    Si teme inoltre la diffusione del virus della tubercolosi trai consumatori di droghe.
    E stato dimostrato che attuando una serie di strategie di.riduzionedei danni si può prevenire la diffusione di malattie infettivetra le popolazioni di tossicodipendenti. La gamma ai interventi disponibiliè ampia e potrebbe comprendere trattamenti con sostanze sostitutive,programmi di distribuzione di aghi è siringhe, post-terapia e unaserie di servizi di facile accesso.

    4- Programmi di trattamento con sostanze sostitutive e terapie:
    la crescente disponibilità di programmi con sostanze sostitutivein numerosi Paesi dell'Unione europea è stata accompagnata dallanecessità di un'offerta coerente di programmi e di chiari indicatoriper una valutazione dei risultati (per le stime della prescrizionedi sostituti negli Stati membri cfr. sotto). Benché sia notal'efficacia del metadone ai fini dell'integrazione sociale e sanitaria,il diffondersi di prassi di trattamenti con sostituti potrebbe porre problemidi controllo di qualità.
    Oltre al metadone in diversi Stati europei si stanno esplorando altrepossibilità (il Laam, la bufrenorfina e l'eroinaprescritta). Tutti i Paesi dell'Unione europea riconoscono l'importanzadi numerosi trattamenti sostitutivi e senza droghe sia ambulatoriali cheresidenziali, adeguati alle singole esigenze. È altresì riconosciutala necessità di un efficace post terapia e della collaboraiionetra centri terapeutici e servizi sociali e sanitari generali. Infine, èstato preso atto della necessità di garantire cure sanitarie primarieai consumatori di droghe e sono stati messi a punto programmi di collaborazjonecoi medici di base e gli ospedali.
    L'efficacia degli interventi richiede una valutazione più approfonditatra e all'interno degli Stati membri.
    Non è sufficiente riconoscere la validità delle terapieantidroga; queste dovrebbero essere adeguate alle singole esigenze e fornitenel quadro più ampio della partecipazione della comunitàe dell'offerta di post terapie.

    5- Misure giudiziarie:
    oltre ai compiti tradizionali in materia di riduzione dell'offerta,i servizi di polizia sono sempre più coinvolti in azionieducative e di riduzione della domanda e in strategie a sostegnodi una collaborazione comunitaria. Tutti gli Stati membri dell'Unione europeaoffrono ai tossicodipendenti imputati di reati  alternative allacarcerazione, sostituendo la pena carceraria con una terapia o illavoro in comunità. Alcuni progetti hanno esplorato, in alternativa,la possibilità della riabilitazione e la formazione, mentretaluni Paesi prevedono la terapia obbligatoria per i tossicodipendentiimputati di reati. I raffronti tra i tassi di prevalenza di consumatoridi droga detenuti sono resi più complicati dai diversi criterie definizioni di tossicodipendenza e, in genere, oscillano tra il 15e il 50%. In carcere si stanno diffondendo sempre piùcon un discreto successo, i programmi liberi dalle droghe e quelli consostanze sostitutive.
    È ampiamente riconosciuta la necessità di alternativeall'incarcerazione, soprattutto per i consumatori di droghe che hannocommesso il primo reato o reati minori, offrendo loro possibilitàdi trattamento in carcere, oltre alle alternative alla carcerazione.
    Questi programmi offrono vantaggi economici e rappresentano meccanismisensibili di offerta di alternative alla drammatica diffusione delle droghe(con conseguente preoccupazione per la salute pubblica) che si verificaquando i tossicodipendenti sono soggetti alla semplice pena detentiva.

    6. Gruppi bersaglio specifici:
    numerosi Paesi hanno riconosciuto l'esigenza di approcci alla prevenzionedifferenziati in base al sesso e in tutta l'Europa si stanno diffondendosempre di più servizi che affrontano le esigenze specifiche di trattamentodelle donne (maternità, violenza sessuale e prostituzione).
    Alcuni Paesi hanno tentato di affrontare le esigenze di tossicodipendentiprovenienti da particolari ambienti culturali ed etnici.
    Infine, l'offerta di cure per i figli dei tossicodipendentiha assunto maggiore rilevanza nell'ambito dei programmi terapeutici e diprevenzione.
    La necessità di affrontare in modo sensibile i problemi dellatossicodipendenza ha portato alla creazione di servizi e possibilitàdi trattamento diretti a persone con problemi specifici: donne, gruppietnici e genitori e figli di tossicodipendenti.

    In sintesi, i risultati conseguiti nel 1997 confermano il lavoro precedentee sottolineano l'esigenza di una compartecipazione comunitaria alla basedel trattamento e la prevenzione dell' abuso di sostanze stupefacenti,nell'ambito della quale la valutazione costituirà in misura crescenteil parametro di determinazione dell'efficacia.

    Se la maggior parte delle iniziative in atto sono lodevoli e hanno ottenutosuccesso in ambito locale; il coordinamento e la cooperazione tra e all'internodegli Stati membri mediante il dialogo e la valutazione risultano decisiviper ottenere un livello di servizi uniformemente elevato.


    PARAGRAFO SUCCESSIVO


     
     

 

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