D: Quanto la realtà italiana, allo stato attuale, in generale, le sembra pronta alladozione delle-learning?
R: Decisamente difficile rispondere a questa domanda, soprattutto dopo le delusioni indotte dal fallimento del paradigma "New Economy" basato sulle Dot Company; in generale ritengo che le-learning avrà successo solo nei casi in cui, come descritto nel mio libro, lapproccio metodologico sarà rigoroso e basato sullo specifico progetto.
D: Quali sono, a suo avviso, i motivi più consistenti di resistenza alladozione delle-learning? Le sembrano giustificati?
Il più consistente indice di resistenza risiede nella "paura" delle Funzioni normalmente preposte allo sviluppo delle professionalità (Responsabili Risorse Umane, Responsabili Formazione) di perdita di potere: spesso occorre un lungo lavoro di "convincimento" e lassicurazione che quanto proposto costituisce un formidabile strumento di supporto (tipico esempio, le funzionalità di skill gap analysis, basate sulla auto-compilazione ed etero-compilazione di questionari con automatico suggerimento del percorso didattico più idoneo per colmare il gap tra competenze possedute e necessarie per un certo ruolo.
Altro motivo di resistenza risiede, e qui mi ricollego al punto precedente, allo scetticismo sulla possibilità di un adeguato funzionamento della tecnologia.
Terzo motivo lassenza di postazioni di lavoro e collegamenti rete insufficienti.
Infine la profonda ignoranza, soprattutto per persone non più giovanissime, sullutilizzo della rete stessa.
D: Quali realtà professionali pensa che possano trarre maggiori benefici dalle-learning? Quali benefici e limiti, in modo particolare, ritiene che possano sussistere nel settore socio-sanitario?
R: Non porrei limiti sullutilità del nuovo modo di fare Formazione! Il modello ha un valore universale, indipendente dalla realtà professionale in cui si utilizza e ciò proprio perché è possibile, anzi necessario, un adattamento del modello in ogni specifico contesto.
Forse lunico limite risiede nel tema formativo da trattare: nel caso in cui risulti preponderante la componente esercitativa/sperimentale risulta ancora consigliabile utilizzare laula tradizionale, anche se il problema non si pone nel caso di adozione del modello che risulta, soprattutto sulla base delle esperienze americane, vincente: il modello "blended training" o di "formazione mista" (aula + web)
Sulla base delle esperienze e competenze personali non sono in grado di fornire una risposta puntuale sul settore socio-sanitario: per risolvere i problemi specifici di tale settore, così come abitualmente fatto, è fortemente consigliabile procedere mediante uno studio di fattibilità e analisi condotte da esperti della formazione e esperti del settore (in questo caso personale medico e paramedico).
D: Nel suo libro E-learning, lei parla di "ritardo culturale" e accenna a tre modi per superarlo. Potrebbe fornire qualche altra soluzione possibile, con riferimento, eventualmente, allambito medico, oppure a quello della scuola dellobbligo, in cui la formazione sulla information technology, sia dei docenti, sia degli allievi, è piuttosto scarsa?
R: Mi chiede troppo! Parlare di formazione scarsa (o drammaticamente assente) a livello di scuola dellobbligo significa entrare in un contesto di pertinenza del Governo e del Ministero dellEducazione (forse potrebbe cercare di parlare con la Dott.ssa Moratti a tal proposito).
Ancora più specifica e complessa una risposta per lambito medico: occorrerebbe avviare uno studio di settore di grandi dimensioni e dedurne le giuste riflessioni.
E poi 3 modi per superare il ritardo culturale non mi sembrano poi pochi
D: Quali sono, a suo avviso, i criteri di ergonomicità necessari a cui si riferisce, quando parla di Formazione a Distanza?
R: Ne ho parlato diffusamente nel libro, soprattutto nella seconda edizione (anche il Prof. Riva ha molto acutamente parlato del tema): in sintesi occorre passare da un modello di tipo pedagogico, tipico dellaula, banalmente applicato a tanti corsi online che si limitano a funzionalità di tipo "pagina avanti" "pagina indietro", ad un modello di tipo andragogico, in cui si pone la massima attenzione appunto alle modalità di interazione, allergonomicità, alle "ancore" di interesse utilizzabili,
nel caso in cui si stia parlando di formazione degli adulti (per approfondimenti consiglio di dare una occhiata al sito