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SERVIZI SPECIALI

INDICE (ultimo aggiornamento martedì 14 giugno 2005)

Infiammazione acuta e tono timico abbattuto: mediazione tramite l’attivazione di citochine. Brain, Behavior, and Immunity Volume 19, Issue 4 , July 2005, Pages 345-350
Le malattie infiammatorie sono spesso associate con depressione del tono timico. Tale associazione potrebbe essere influenzata dalla produzione di citochine proinfiammatorie. In accordo con tale ipotesi, abbiamo saggiato se i livelli plasmatici di citochine e il tono dell’umore (valutato con profili di valutazione del tono timico)possono essere alterati da uno stimolo infiammatorio di moderata entità, non correlato all’insorgenza di patologia. Utilizzando uno studio in doppio cieco randomizzato, con placebo come controllo, abbiamo somministrato a 30 soggetti sani, di sesso maschile, il vaccino per Salmonella typhi oppure il placebo. La valutazione dell’umore, dei sintomi di malattia e della temperatura è stata eseguita al tempo zero e successivamente 1.5, 3 e 6 ore dopo l’iniezione. Sono state misurate le concentrazioni plasmatiche di interleuchina-6 (IL-6), dell’antagonistra recettoriale per interleuchina-1 (IL-1Ra) e di tumour necrosis factor-_ (TNF-_) al tempo zero e 3 ore dopo l’iniezione. Nessuno dei due gruppi ha mostrato importanti segni di malattia. Il tono dell’umore è risultato più abbattuto nel gruppo che ha ricevuto il vaccino rispetto a gruppo del placebo, così come in questo gruppo si è manifestato un increento dei livelli di IL-6 del 106%. I mutamenti di umore in negativo risultavano correlati positivamente con i livelli plasmatici di IL-6. Non è stato rilevato alcun cambiamento significativo nei livelli di TNF-_ o IL-1Ra in nessuno dei due gruppi. Si è dunque concluso che l’iniezione di vaccino per S. typhi può essere ritenuto un valido modello di moderato stimolo infiammatorio, che determina un transitorio ma significativo abbattimento del tono dell’umore indotto dalle citochine, in assenza di risposta febbrile. Vengono discusse le possibili implicazioni in casi di depressione del tono timico in caso di malattia fisica.

Temperamento e profilo caratterologico ed il gene per il recettore dopaminergico D4 nell' ADHD Am J Psychiatry 2005 162: 906-913

OBIETTIVI: questo studio è stato disegnato per indagare il legame tra la sindrome da deficit dell'attenzione e iperattività (ADHD) dell'adulto, un temperamento teso alla ricerca di eventi nuovi e la variante di 48 paia di basi (bp)del recettore dopaminergico D4 (DRD4).
METODI: questo studio è stato generato da un più ampio studio genetico sull' ADHD, in cui il criterio discriminante era quello di avere una coppia di fratelli affetti da ADHD. I genitori (N=171) provenienti da 96 famiglie hanno fornito le informazioni. Dei 171 genitori, 56 (33%) presentavano una storia positiva di ADHD, con il 28% di essi che ancora rispondevano ai criteri del DSM-IV (per es. "persistentte" ADHD). Si è determinata una variante inmodo da poter stabilire se la variante genica del DRD4 o il temperamento o il tipo di carattere potessero essere predittivi per ADHD.
RISULTATI: Usando tale modello gli autori hanno potuto stabilire che il temperamento e la struttura del carattere sono fattori strutturali di prim'ordine. Inoltre, l'atteggiamento di ricerca di eventi nuovi è un fattore predittivo per la diagnosi di disturbo di ADHD persistente per tutta la durata di vita (R2=26%), mentre la variante genica DRD4 è un fattore predittivo indipendente di ADHD (R2=5%), mentre non lo è il temperamento teso alla ricerca di eventi nuovi.
CONCLUSIONI: In questo eccezionale campione di genitori provenienti da famiglie con più di un membro affetto da ADHD, il temperamento teso alla ricerca di eventi nuovi e la variante di 48 paia di basi DRD4 sono risultate associate con una storia di ADHD persistente per la durata di vita. Tuttavia, l'associazione tra temperamento teso alla ricerca di eventi nuovi e ADHD non sembra imputabile alla variante di 48 paia di basi del gene per DRD4.

IL DOSAGGIO DEGLI ANTIPSICOTICI ATIPICI. The dosing of atypical antipsychotics Psychosomatics. 2005 May-Jun;46(3):262-73..
de Leon J, Armstrong SC, Cozza KL, Mental Health Research Center at Eastern State Hospital, 627 West Fourth St., Lexington, KY 40508, USA. jdeleon@uky.edu
Le interazioni tra farmaci o la variabilità genetica possono rendere necessario l’uso di dosaggi differenti da quelli raccomandati per gli antipsicotici atipici. Possono essere necessarie alterazioni nel dosaggio di olanzapina e clozapina, dipendenti per la clearance dal citocromo P450 1A2 (CYP1A2), e quetiapina, dipendente dal citocromo P450 3° (CYP3A), quando somministrate in associazione a farmaci che inibiscono o inducono il metabolismo di questi enzimi. L’astensione dal fumo può aumentare significativamente i livelli di clozapina e, forse, di olanzapina. Le interazioni tra farmaci nella farmacocinetica dello ziprasidone non sembrano di particolare rilievo. Variazioni genetiche del citocromo P450 2D6 (CYP2D6) ed interazioni farmacologiche che comportino inibizione (CYP2D6 e/o CYP3A) o induzione (CYP3A) possono essere importanti nel dosaggio del risperidone, e forse dell’aripiprazolo. L’aggiunta di inibitori può causare effetti collaterali più facilmente per farmaci con una stretta finestra terapeutica, come clozapina e risperidone, rispetto a farmaci con un’ampia finestra terapeutica, come olanzapine o aripiprazolo. L’aggiunta di inducento può associarsi ad un graduale sviluppo dell’efficacia perduta.

Toxoplasmosi in gravidanza e rischio di schizofrenia nella prole adulta Brown AS, et al. Maternal exposure to toxoplasmosis and risk of schizophrenia in adult offspring. Am J Psychiatry 2005; 162(4):767-73
Secondo quanto emerso da uno studio statunitense, l’esposizione materna alla toxoplasmosi durante la gravidanza potrebbe costituire un fattore di rischio per lo sviluppo di disturbi dello spettro schizofrenico nella prole. Secondo gli autori, i risultati possono essere spiegati o da una riattivazione dell’infezione o da un effetto degli anticorpi della madre sul feto in via di sviluppo.

Efficacia di risperidone sul comportamento dirompente in bambini autistici o affetti da altri disturbi pervasivi dello sviluppo*
Shea S, et al. Risperidone in the treatment of disruptive behavioural symptoms in children with autistic and other pervasive developmental disorders. Child Care Health Dev 2005; 31(2):247-248
In uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, risperidone è risultato efficace e ben tollerato nel trattamento del comportamento dirompente in pazienti pediatrici affetti da autismo o altri disturbi pervasivi dello sviluppo. Dopo 8 settimane di terapia, l’87% dei bambini trattati con risperidone è risultato complessivamente migliorato, contro il 40% del gruppo placebo.
*indicazione non approvata

Confronto tra monoterapia e politerapia psicotropa sul rischio di prolungamento dell’intervallo QT
Sala M, et al. QT interval prolongation related to psychoactive drug treatment: a comparison of monotherapy versus polytherapy. Ann Gen Psychiatry 2005; 4(1):1
La combinazione di antipsicotici e antidepressivi sembra poter determinare un significativo prolungamento dell’intervallo QT, a differenza della monoterapia antipsicotica, che appare da questo punto di vista più sicura. Tali risultati, derivati da uno studio osservazionale, hanno indotto gli autori a suggerire un attento monitoraggio dei pazienti in politerapia psicotropa, onde evitare il verificarsi di aritmie pericolose per la vita.

Terapia antipsicotica e rischio di insulino-resistenza in pazienti schizofrenici Henderson DC, et al. Glucose metabolism in patients with schizophrenia treated with atypical antipsychotic agents: a frequently sampled intravenous glucose tolerance test and minimal model analysis.- Arch Gen Psychiatry 2005; 62(1):19-28
In questo studio statunitense dal disegno trasversale, condotto in 36 soggetti schizofrenici non obesi, l’impiego di clozapina e olanzapina è apparso associato a un rischio significativamente più elevato di sviluppare insulino-resistenza e altri disturbi del metabolismo del glucosio rispetto all’uso di risperidone.

Disfunzioni cerebrali alla base del vizio del gioco
Reuter J, et al. Pathological gambling is linked to reduced activation of the mesolimbic reward system. Nat Neurosci 2005 [pubblicazione elettronica prima della stampa]
Secondo quanto emerso da uno studio tedesco, il vizio del gioco d’azzardo sarebbe associato a disfunzioni di alcune regioni cerebrali; in particolare, nei giocatori patologici ci sarebbe una ridotta attivazione del sistema mesolimbico di gratificazione.

Risperidone in donne affette da PTSD: uno studio preliminare* Reich DB, et al. A preliminary study of risperidone in the treatment of posttraumatic stress disorder related to childhood abuse in women. J Clin Psychiatry 2004; 65(12):1601-6
Reich e collaboratori hanno valutato l’efficacia di risperidone nel trattamento di donne affette da disturbo post-traumatico da stress (PTSD) conseguente ad abusi fisici, sessuali, verbali o emotivi subiti durante la fanciullezza. Rispetto alle pazienti del gruppo placebo, quelle trattate con risperidone mostravano un miglioramento significativo di alcuni dei sintomi caratteristici del PTSD.
*Indicazione non approvata

Comportamento dirompente in età pediatrica e trattamento con risperidone* Croonenberghs J, et al. for the Risperidone Disruptive Behavior Study Group. Risperidone in children with disruptive behavior disorders and subaverage intelligence: a 1-year, open-label study of 504 patients. J Am Acad Child Adolesc Psychiatry 2005; 44(1):64-72
In questo ampio studio in aperto, risperidone è risultato complessivamente efficace e ben tollerato nella terapia a lungo termine (1 anno) dei disturbi da comportamento dirompente in 504 bambini di età compresa tra i 5 e 14 anni, con quoziente intellettivo inferiore alla media.
*Indicazione non approvata

COMORBIDITA’ PSICHIATRICHE E MEDICHE DEL DISTURBO BIPOLARE
Psychiatric and Medical Comorbidities of Bipolar Disorder - Psychosomatic Medicine 67:1-8 (2005)
Conclusioni: Per assicurare un intervento appropriato ed, al contempo, evitare complicanze iatrogene, il medico deve valutare e monitorare pazienti con disturbo bipolare per la presenza e lo sviluppo di comorbidita’ con altri quadri clinici psichiatrici e medici. All’opposto, i medici dovrebbero essere in grado di sospettare un disurbo bipolare sottostante nella valutazione di soggetti con altre diagnosi psichiatriche (non solo depressione unipolare) che spesso coestono col disturbo bipolare, come ad esempio abuso di alcool e sostanze, o disturbi d’ansia…

UN MODELLO MULTIDIMENSIONALE DEL DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO
A Multidimensional Model of Obsessive-Compulsive Disorder - Am J Psychiatry 162:228-238, February 2005
Conclusioni: La complessa presentazione clinica del DOC può essere sintetizzata con alcune dimensioni sintomatologiche stabili nel tempo. Queste possono essere comprese come uno spettro di sindromi che potenzialmente possono coesistere in ogni paziente, continuarsi in normali fenomeni ossessivo-compulsivi, ed estendersi oltre le tradizionali limitazioni nosologiche del DOC…

PROPRIETA’ PSICOMETRICHE DELLE SCALE DI STIRLING PER I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE PER PAZIENTI CON BULIMIA NERVOSA
Psychometric properties of the Stirling Eating Disorder Scales with bulimia nervosa patients - Eating Behaviors
Volume 6, Issue 2 , February 2005, Pages 165-168

Le Scale di Stirling per i disturbi Alimentari (SEDS) vengono descritte come misure ben validate per comportamenti e vissuti anoressici e bulimici. Comunque, c’è al momento poco in letteratura e nella ricerca che dimostri le proprietà psicometriche del SEDS. Lo scopo di questo studio è stato stabilire la consistenza del SEDS con una popolazione clinica in un servizio specialistico per i disturbi del comportamento alimentare…Sono necessari altri studi per determinare la validità psicometrica e clinica del SEDS. Comunque,le osservazioni qui fatte indicano che quanto emerge dall’indagine psicometrica non è generalizzato anche ad altre popolazioni cliniche adulte. Quindi sarebbe utile una certa cautela nell’interpretazione dei risultati del SEDS lavorando con adulti affetti da disturbi del comportamento alimentare…

EFFICACIA DEL VALPROATO NELLA TERAPIA DI MANTENIMENTO IN PAZIENTI CON DISTURBO BIPOLARE ED ETILISMO Efficacy of Valproate Maintenance in Patients With Bipolar Disorder and Alcoholism - Archives of General Psychiatry, Vol. 62 No. 1, January 2005
La terapia con valproato riduce l’abuso alcolico in pazienti con comorbidita’ di disturbo bipolare e dipendenza da alcool. I risultati di questo studio indicano la potenziale utilita’ clinica dell’anticonvulsivante stabilizzatore dell’umore, il valproato, nel disturbo bipolare unito all’alcool-dipendenza…

MANIA NELL’ANZIANO: UNA SINDROME NEUROPSICHIATRICA
Mania in Old Age: A Neuropsychiatric Syndrome - Geriatrics & Aging, Volume 7, Number 9, October 2004, Pages 34-37
La mania nell’anziano rappresenta una sindrome neuropsichiatrica che riflette le proprie basi neurobiologiche. Questo articolo rivede l’evidenza di vulnerabilita’ emotiva (solitamente genetica) che e’ associata con manifestazioni tardive di mania spesso precipitate da disturbi su base neurobiologica. La patologia cerebrovascolare e’ un comune fattore di comorbidita’ che risulta evidente clinicamente o con tecniche di neuroimaging. La localizzazione di lesioni cerebrali destre ed interessanti il circuito orbito-frontale pare essere specifico per l’esordio tardivo di mania.
Le implicazioni nella gestione della mania nell’anziano richiedono un’ ulteriore valutazione sistematica…

ALTERAZIONI NELLA DINAMICA DI SECREZIONE DI CORTISOLO IN RAGAZZE ADOLESCENTI CON ANORESSIA NERVOSA ED EFFETTI SUL METABOLISMO OSSEO
Alterations in cortisol secretory dynamics in adolescent girls with anorexia nervosa and effects on bone metabolism, J Clin Endocrinol Metab. 2004 Oct;89(10):4972-80.
L’anoressia nervosa (AN) e’ associata con bassa densita’ ossea in adolescenti ed adulti.
L’ipercortisolemia e’ stata riportata in adulti con questo disturbo ed e’ stato ipotizzato che esso sia un fattore di perdita di sostanza ossea. Comunque, la dinamica della secrezione del cortisolo in adolescenti con AN e gli effetti di alterazioni nella secrezione di cortisolo sul metabolismo osseo nella AN non sono stati esaminati.
Noi abbiamo esaminato le dinamiche della secrezione del cortisolo secondo Cluster e con analisi deconvulsionale in 23 ragazze con AN e 21 adolescenti sane, comparabili per eta’ e maturita’. Sono stati raccolti prelievi di cortisolo ogni 30 minuti per 12 ore durante la notte. Sono stati inoltre raccolti il cortisolo libero nelle urine nelle 24 ore (UFC) e la creatinina (cr). E’ stata calcolata l’area di superficie dei soggetti. Sono stati esaminati i markers di turnover osseo (procollagene tipo 1, osteocalcina, e N-telopeptide).
I soggetti con AN sono stati seguiti per oltre un anno, e coloro che riacquistavano peso (definito come l’aumento del 10% del body mass index) sono state nuovamente studiate. All’analisi di Cluster, le ragazze con AN avevano, rispetto alle adolescenti sane, livelli medi di cortisolo significativamente piu’ alti (8.6+/-2.0 contro 5.9+/-1.1microg/dl; P<0.0001), cosi’ come i livelli minimi di cortisolo (5.5+/-2.3 contro 3.4+/-1.2microg/dl; P=0.0008), ampiezza del picco (12.6+/-4.4 contro 7.8+/- 3.0microg/dl; P=0.0004), area di picco (652+/-501 contro 340+/-238microg/dl: P=0.02), ed area totale sotto la curva (6112+/-1467 contro 4117+/-802microg/dl; P<0.0001).
All’analisi deconvulsionale, la frequenza di picchi secrestori notturni (7.0+/-1.2 contro 5.8+/-1.3/12 ore; P=0.001), la secrezione totale del cortisolo pulsatile nottturno (69.3+/-14.7 contro 53.9+/-11.1microg/dl; P=0.0003), e la secrezione totale di cortisolo (89.6+/-18.8 contro 71.2+/-17.6microg/dl; P=0.002) erano significativamente piu’ alti nelle ragazze con AN rispetto ai controlli sani. Comunque, la secrezione basal di cortisolo e l’entropia approssimata non mostravano grandi differenze tra I due gruppi. UFC/cr e UFC/cr.SA erano significativamente piu’ alti nelle ragazze con AN rispetti ai controlli [0.050+/-0.028 contro 0.036+/-0.017 (P=0.04 e 0.035+/-0.020 contro 0.023+/-0.012 (P=0.03)]. Sei su 23 ragazze con AN avevano valori di UFC/cr.SA oltre due volte superiori rispetto ai controlli sani. E’ stata notata una correlazione inversa tra le misurazioni della concentrazione di cortisolo cosi’ come la secrezione pulsatile, e gli indicatori dello stato nutrizionale (body mass index, massa grassa, leptina, insulina, e IGF-I). Un carico orale di glucosio sopprimeva I livelli di cortisolo nelle adolescenti sane, ma non nelle pazienti con AN. Il riacquisto di peso erea associato con una significativa riduzione del numero di burts secretori. Nelle ragazze con AN, sono state notate forti correlazioni inverse tra livelli di cortisolo (medio, minimo, ed area totale sotto la curva) e livelli dei markers di osteosintesi (propeptide C-terminale di tipo !, procollagene ed osteocalcina). Al contrario, nei controlli sani, I valori di cortisolo non erano predittivi sui markers di turnover osseo. Le adolescenti con AN hanno concentrazioni sieriche di cortisolo e valori di UFC/crSA significativamente piu’ alte rispetto alle adolescenti sane. Tale aumento della concentrazione di cortisolo e’ una funzione dell’aumentata frequenza di esaurimento secretorio, risultante in una aumentata secrezione pulsatile. L’ipercortisolemia pare essere una diretta conseguenza di iponutrizione ed e’ associata ad una riduzione dei markers del metabolismo osseo. Quindi, alti livelli di cortisolo in pazienti con AN possono contribuire alla bassa densita’ ossea osservata in adolescenti con questo disturbo, riducendo la formazione ossea.


CI SONO SOTTOGRUPPI DI BULIMIA NERVOSA BASATA SU COMORBIDITA’ CON ALTRI DISTURBI PSICHIATRICI?
Are there subgroups of bulimia nervosa based on comorbid psychiatric disorders? - International Journal of Eating Disorders, Volume 37, Issue 1 , Pages 19 - 25
Il presente studio si e’ proposto di determinare se ci siano sottotipi di bulimia nervosa (BN) differenziate dalla comorbidita’ con altri disturbi psichiatrici…L’osservazione di una classe latente suggerisce l’esistenza di due classi di BN, differenziate dalla comorbidita’ con abuso di sostanze, comportamenti impulsivi, e minor funzionalita’ psichica…



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