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titolo ELZEVIRO

L'Elzeviro di questo mese è una'intervista a PIER PAOLO CALZOLARI, notissimo scultore e pittore. L'intervista è sull'amore, come lo percepisce un artista contemporaneo.

ARTE ED AMORE, anzi AMORE ED ARTE

Domanda . "Amore" e "arte" sono due parole diffuse. I linguisti assegnano al primo una frequenza d'uso di 191.39, alla seconda una frequenza d'uso di 35.21, vale a dire "arte" è usata meno di cinque volte di "amore." Reputi anche Tu di entrare nell'ordine di queste frequenze oppure le modificheresti se applicate a Te?

Risposta : Prego informare i signori linguisti che , corretto, è 191.39+35.21. Il moto "arte" è conseguenza diretta di un atto di passione o di una sottile e languida pista dâamore. Il messo recita totale 226.60 % di frequenza.

Domanda: Il verbo ha svariate sottigliezze, prima delle quali quella messa in rilievo da Freud : "amare" ed "essere amato". Quale preferisci ? Quale delle due è più prepotente ? Quando ami fai riferimento al principio di realtà, secondo Freud, od al principio di necessità, secondo Marx ?

Risposta: Non osando entrare in dirty walzer con Sigismondo (la scrittura di lui la conservo gelosamente come breviario assieme a "La smorfia", "Baldassar Castiglione, "Hugo Pratt" ed un selezionato "Ceronetti") né in passi doppi con il compagno, mi permetterei di dire che indubbiamente amare è una deliziosa pulsione, da essa, helas, ineluttabilmente si sfugge. Essere amati è dolorosa e inquieta necessità, che, paradossalmente acuta nellâinfanzia, noiosamente presente in gran parte della vita, dolorosamente sofferta nella vecchiaia, viene curiosamente soddisfatta in maniera assolutamente inversa alla ricchezza dellâetà.

Domanda: Nel caso del principio di necessità trovi che l'amore stimoli la produzione artistica o non piuttosto la banalizzi, come accade per lo psicanalista quando non riesce a reggere il controtransfert? In altre parole quando ami non sperimenti in realtà , da buon narcisista ed egoico, "l'orgasmo dell' Io"?

Risposta: El sibo de los aires, produzione artistica o no, controtransfert o no, lo sguardo sullâorgasmo ed il colare siero dal sesso dellâamato è senza meno il maggiore appagamento dellâ Io.

Domanda :Goethe, di cui tra qualche giorno ricorre il 250mo della nascita, ha sempre avuto un estremo distacco, in vita, dall'amore e non si concedette, in realtà, mai. Questo narcisismo assoluto - riscontrabile anche in Picasso - è una caratteristica dell'artista, si direbbe un "complesso del superdotato", lo riscontri anche nei tuoi legami amorosi ?.

Risposta: Nei momenti malati e di insicurezza o dubbio sono tentato di firmarmi PICASSO, ma normalmente la mia signatura è PINOCCHIO.

Domanda: Quante interpretazioni dell'amore ( ad esempio fisico e pulsionale, tenero e protettivo, concettuale e spirituale) si sono succedute nella Tua vita ? Quale' è quella attualmente prevalente?

Risposta: Nellâattualità sto amando perciò non so e vorrei essere opaco. Del passato, vista la mia vetusta età, mi siano concessi oblii gerontologici.

Domanda: Cosa provi quando vedi (o senti ), ripetuta a sproposito, la famosa frase di Pascal "Le coeur a ses raisons, que la raison ne connaÎt point;; on le sait en milles choses" ? Come sai le frasi sull'amore da "Baci Perugina" sono una caratteristica di quest'epoca in cui l'amore è sempre più difficile e catastrofico.

Risposta: (qui lâartista produce quello che egli chiama "due o tre letterucce dâamore", assai lunghe e ci è impossibile riportare. Una recita: "Mia cara, come non chiederti delle tue obbligate e grigie giornate e come non accettarle come prova del tuo amore verso di me e del languore opaco e nebuloso che hai verso le cose. So che domani prenderai un treno che inseguirà il mio, la stessa strada percorsa a tre ore di distanza, mi seguirai, sentirai il mio odore; le tracce del mio odore, ti sentirai eccitata, vero, al pensiero che ogni secondo passerai nel medesimo centimetro da me già percorso. La tua piccola fica sarà eccitata o anche tu lâecciterai come ti è caro, si so dei tuoi palmi ai suoi lati, così piccola gonfia, lunare: sei sempre stata lattea mia piccola, fammi pensare è fica alle tue coscie, fammi pensare quanto queste siano il più pallido fantasma strutto alla mia pressione, spuma di birra all'orgasmo il tuo pelo si arriccia, io sono già sulle tue tracce . Se domani viaggerai dentro di me , trovati uno scompartimento vuoto, di questi piccoli che sanno di chiuso, penserò dietro di me e voglio , voglio che tu apra la tua bocca, faccia le tue smorfie, ti prego fallo, la tua smorfia da pierrot, da scimmia, le labbra tirate, la bocca allungata, il tuo aspirare tra i denti, il tuo sbattere la lingua allo specchio immaginando di te stessa apri e chiudi gli occhi veloce, veloce. Vedi parlo già al presente che il desiderio di te è così vicino e la mia eccitazione così presente. E la tua schiena la tua schiena a conca, la conca del collo di un cigno ed il tuo culo vibrante è il petto del cigno, muovi allora il tuo petto, fallo girare in avanti, orgoglioso che il mio mazzo possa affondare nelle tue piume. E come non pensare mia piccola deliziosa notturnale quando concentrata piccola leggera ti allontani di qualche passo da me, sdraiato, e controlli che il mio arco visivo orizzontale ti abbracci assieme ad altre cose, e con le tue mani, magre le tue mani, ti circondi di palpi la tua spuma fino a venire, in modo che, distante io non perda niente, non disturbato dal mio corpo, del piacere che mi doni, ricavando, colpo dopo colpo, dalla polposità della tua fica")

Domanda: Pensi che le precedenti esperienze di abbandono Ti abbiano messo in grado di resistere meglio alla depressione (anche a quella postcoitale) affinando la Tua ambivalenza? Quanto gioca il timore dell'abbandono nello stimolare una maggiore pazienza?

Risposta :Le esperienze di abbandono, storiche o no, mi precipitano al contrario in una totale mancanza di resistenza alla depressione. Non conosco, grazie a Dio, depressioni post-coitali, troppo stupidamente troppo.

Domanda : Tu sei un famoso creatore dell' "arte povera". Hai applicato questo tuo principio anche agli amori ? Voglio dire hai avuto "amori folli "(tipo surrealisti o dadaisti) amori di transavanguardia, amori pop ed amori op ? Oppure hai semplicemente avuto amori classici?

Risposta: Cantus firmus, rio Sonoros, ho avuto amori perversi, ciechi, languidi, ma mai, dico MAI, amori ARTISTICI o CULTURALI.

Domanda :Se potessi rendere vivente una o più celebre sculture per poterci fare l'amore quali sceglieresti? E quale sceglieresti per viverci assieme ?

Risposta: Darei vita ad una scultura del Bernini. Perbacco, nessuna, mai!!

Domanda : Ritieni rafforzata o diminuita la capacità di amare? Puoi fare un parallelismo con quella creativa?

Risposta: La capacità creativa si amplifica, la capacità di amare si fica (aumenta invero la singolare sensazione di pietas), ma non diciamolo.

Commento

Amore ed arte sono una pulsione ininterrotta e un bisogno inappagato, sono vasi comunicanti, se si crea, si ama, e se si ama, si crea.

Di comune, amore ed arte, l'aderenza alla materia come modo d'essere. E, tuttavia, l'amore ha una finitezza ed una circoscrizione oggettiva e la dolorosa necessità di essere amati contrasta con le reali offerte d'amore nelle varie età della vita.

La presenza del materiale amoroso si declina perfino in un lusitanismo ricco di assonanze ("la capacità di amare si fica" = cioè "esiste"). Non si ama mai senza un oggetto : le sue caratteristiche, il pelo arricciato, la fica morbida, la schiena a collo di cigno , appaiono importanti. Così come non si crea mai senza la consistenza del legno, l'opacità del piombo, la freddezza della pietra o la pieghevolezza del filo metallico.

Amore ed arte rimangono sinonimi ed hanno una frequenza che è sommatoria della singola dei lemmi.

L'ironica distanza da Goethe, artista freddo per eccellenza, [che alcuni ritengono sopra valutato] gli fa rispondere con una frase di sdoppiamento in cui l'autovalutazione paranoicale (Picasso) fa riscontro al vissuto scherzoso e bugiardo della normalità (Pinocchio) (vedi fotografia). Né egli, ora, si sente così vecchio da ripiegar su sé stesso a ricercar memorie. Vivendo nel presente rende pubblica una sua reale lettera d'amore, in cui individuiamo le ascendenze joyciane. Calzolari dà, alla fine, ragione a Blaise Pascal ed è tutto per il cuore.

La risposta su Bernini è buona testimonianza della sensualità di Calzolari. Ma la seconda parte, pragmatica, riporta il senso di realtà dell'artista che sa piegare la fantasia all' obbiettività del reale. Non si vive assieme ad un ideale amoroso, meglio lasciarlo in una chiesa od in un museo. O lasciarlo addietro nel trascorrere degli anni per passare ad altre pinocchiate.

Calzolari si definisce geronte, ma dice di amare (e creare) e la capacità di amare distingue, come scrissi anni addietro, il vecchio dal giovane. Il mio articolo si intitolava "Quando si è vecchi: quando non si ama più". Un recente libro di Roberto Bernabei, il geriatra di Roma, dà ragione a questo mio assunto.

RICORDIAMO AI LETTORI CHE I PRECEDENTI ELZEVIRI SONO RECUPERABILI NEGLI ARCHIVI DI POL.it


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