ART. 32 - REQUISITI ESSENZIALI NELLíORGANIZZAZIONE DELLE UU.OO.S.M. AI FINI DEL MIGLIORAMENTO CONTINUO DI QUALITÀ (MCQ) 1. In media almeno il 20% del lavoro del personale della U.O.S.M. è dedicato ad attività svolte allíesterno degli ambulatori e dei centri diurni (attività clinica domiciliare, attività di rete e di coinvolgimento di altri servizi). 2. Le prestazioni fornite dalle strutture territoriali delle UU.OO.S.M. devono essere facilmente accessibili per quanto riguarda: a) orari di apertura - líutente deve poter usufruire delle prestazioni ambulatoriali in tutti i giorni feriali. Líattività ambulatoriale deve essere svolta per almeno 10 ore al giorno nei giorni feriali e per almeno 5 ore al sabato;3. In caso di ricovero presso líSPDC, ogni nuovo paziente, deve essere sottoposto a visita medica completa, entro la prima giornata, per una valutazione sia degli aspetti somatici che degli aspetti psicopatologici. I contatti del medico con il paziente devono avere frequenza giornaliera e devono essere di durata congrua. 4. Il Responsabile dellíU.O.S.M., organizza il lavoro secondo il modello per équipe con gruppi di lavoro multidisciplinari il più possibile stabili. Ogni equipe è costituita da almeno 3 figure professionali diverse; ogni membro dellíéquipe partecipa alla formulazione dei piani di trattamento, ne valuta líandamento in discussioni regolari e ha precise responsabilità nella loro attuazione. 5. Devono prevedersi regolari riunioni organizzative e di discussione sia dei casi "difficili", sia di una migliore organizzazione dei problemi, con la presenza di tutte le categorie professionali. La cadenza di tali riunioni interdisciplinari deve essere almeno settimanale, con un ordine del giorno e un verbale. 6. Al fine di assicurare continuità di assistenza, viene nominato un operatore di riferimento, in maniera stabile e continuativa per ogni paziente. Líoperatore di riferimento concorda i trasferimenti temporanei del paziente (ad esempio un ricovero presso líSPDC). 7. Sia in caso di dimissioni da un ricovero che alla fine di un trattamento attivo ambulatoriale, viene effettuato un follow-up a breve termine (6 mesi - 1 anno) per i pazienti meno gravi ed a lungo termine (almeno 3 anni) per i pazienti più gravi. 8. Per ciascun utente in carico deve prevedersi un piano di trattamento scritto, che definisca gli interventi su un piano psicologico, psicofarmacologico, riabilitativo e sociale. Il piano di trattamento individua gli operatori di riferimento e gli operatori responsabili dei singoli aspetti, individua e temporizza obiettivi specifici di trattamento verificabili in modo riproducibile. 9. Presso ogni SPDC, deve prevedersi un protocollo scritto sulle procedure da attuare in caso di contenzione fisica dei pazienti. Tale protocollo deve prevedere la registrazione di chi dispone la contenzione, in quale circostanza e chi la effettua. 10. Deve essere consentito ai pazienti ricoverati presso líSPDC líaccesso agli spazi ed ai servizi comuni dellíospedale, da soli o, se le condizioni psichiche non lo consentono, accompagnati dal personale. 11. Ogni utente in carico, sia in strutture ambulatoriali, territoriali ed ospedaliere, ha una sua cartella clinica compilata in modo adeguato. Ogni cartella clinica deve contenere informazioni sullo stato clinico e sugli interventi diagnostici e terapeutici decisi ed effettuati, come pure i loro esiti. Deve essere, inoltre, aggiornata anche: a) in caso di invio di un paziente ad un altro centro dellíU.O.S.M.;12. Il raggiungimento degli obiettivi deve essere verificato periodicamente secondo il previsto piano di trattamento. 13. I CDR e le SIR devono svolgere anche attività di addestramento professionale e di inserimento lavorativo, promuovendo corsi di formazione professionale, borse lavoro, contatti con gli ambienti di lavoro in cui i pazienti sono inseriti
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