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6 - La programmazionedegli interventi
e il coordinamento extra-aziendale

La definizione di obiettivi da conseguire e la adozione di un modelloorganizzativo non possono avere luogo al di fuori di una visione complessivae dinamica della realtà dell'assistenza sanitaria e di quella sociale,che a essa va più o meno ampiamente a sovrapporsi.
E opportuno che una iniziativa nazionale di revisione degli assettiprefiguri lo scenario nel quale i dipartimenti si troveranno a operare
Pur sicuramente differenziato da una realtà all'altra; in basealle scelte politiche che verranno operate, il futuro del settore dovràfare i cònti con i seguenti processi:

a) la sempre maggiore riduzione del ruolo di controllo amministrativodello Stato, accompagnato, auspicabilmente da un maggior ruolo di indirizzotecnico e di mediazione con le istanze provenienti dall'Unione europea;

b) la diminuzione delle funzioni di carattere gestionale dell'enteRegione (lasciate alle aziende), a favore di un ruolo di indirizzo-valutazione,con compiti di programmazione a "maglie" più o meno larghe;

c) la riproposizione di un ruolo di rilievo dei Comuni e degientilocali, sia per quanto riguarda le problematiche dell assistenza socialeche la possibilità (pur con modalità tutte da definire) diinfluenzare le strategie delle aziende sanitarie;

d) un possibile nuovo ruolo fra le realtà coinvolte, specie perquanto riguarda la prevenzione, di altre amministrazioni ed enti pubblici(prefetture, provveditorati agli Studi etc.), che potrebbero acquisireuna maggiore autonomia e conseguentemente svolgere una funzione differente.

E' evidente che queste dinamiche complesse, se possono contribuire,adeguatamente coordinate e indirizzate, allo sviluppo di nuove idee e dirisorse aggiuntive, ove fossero lasciate a se stesse a iniziative individuali,non potrebbero che portare a ulteriore confusione, sovrapposizioni e scambiodi ruoli, in definitiva a sprechi delle già scarse risorse.

Il ruolo fondamentale dello Stato e ancor più delle Regioni,da attuare tramite la realizzazione di specifici piani (progetti-obiettivo)del settore delle tossicodipendenze e la costituzione - ai vari livelli- di commissioni tecniche ad ampia rappresentatività delle realtàcoinvolte (pubbliche e private), costituisce indubbiamente un momento indispensabileper riuscita della strategia complessiva.

E, però, a livello locale, ove hanno luogo, in concreto, la gestionedei fondi e l'organizzazione dei servizi, che la questione del coordinamentosi presenta tpiù problematica e dovrà essere avviato un percorsoprogrammatico preciso e condiviso.
In questo senso, riveste ancor più importanza il ruolo che ildipartimento può assumere, per la sua collocazione nell'ambito dellestrutture dell'azienda con funzione strategico-programmatoria, quale interfacciadell'azienda medesima con la costellazione degli attori-chiave coinvolti.

È fortemente raccomandato che i rapporti di cooperazione sianoil più possibile regolamentati anche tramite la creazione di unapposito tavolo di confronto, o comitato locale, che predispongaun piano o progetto di intervento per l'area delle tossicodipendenze edefinisca chiaramente, alla luce delle impostazioni nazionali e regionali,gli obiettivi locali dell'intervento, le strategie da impiegare, i ruolidi ciascun ente coinvolto e le metodologie per la valutazione dei risultatie la programmazione delle iniziative.



PARAGRAFI SUCCESSIVI (7-8)
 
 
 
 
 
 
 
 

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