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4. Sarebbe poco onesto negarlo: il bambino "fa problema", oggi.
E i mediariflettono questo sentire comune rinforzandolo attraverso il rilevo dato aletture del mondo infantile (dalla violenza alla pedofilia,dall'indifferenza dei genitori alla crisi della scuola) che, per quantopoggino sulla denuncia di elementi di drammatica negatività presenti nelcontesto entro cui il singolo cresce, finiscono con il proiettarsi sullasua stessa identità: sia indirettamente (l'adulto sente il bambino comealieno) sia direttamente (il bambino si sente alieno a se stesso).
Troppo negativo il quadro tracciato fin qui?
Può anche essere. Ma àdifficile che, immergendosi dentro le forme della cultura mondana, in fattodi pedagogia praticata e problematizzata, si sfugga ad un'atmosfera dentrola quale i temi della vita sono fortemente intrecciati con quelli dellutto; e, in particolare, non si provi disagio per il conflitto tra questaideologia per molto aspetti negativa e ideologie di stampo contrario,basate su rappresentazioni idealizzanti, come quelle fornite da tanta partedella psicologia e della pedagogia ufficiali.
A questo punto intendo fare entrare in campo l'ideologia dei media: nonquella che, secondo una banale accezione contenutistica, li vede e li faagire come specchio e catalizzatore delle preoccupazioni collettiveriguardo alla crescita del bambino, ma quella, più profonda, e ancora dasviluppare compiutamente - anche in sede scientifica -, che ha a che farecon la qualità nuova dei linguaggi attivati dai mezzi, quindi con la formasemiotica che è costituivamente inscritta nel loro agire.Anche su questo versante, l'atteggiamento corrente è caratterizzato daaccenti di forte preoccupazione.

4.1 Nel suo più recente romanzo (pubblicato sotto lo speudonimo RichardBachman) Stephen King, grande "metteur en scene" degli incubi collettividel presente, personizza il male - meglio, l'ignoto presente dentro di noie che intendiamo come male - nella figura di un bambino autistico, chiusoad ogni rapporto con l'adulto quanto aperto ad una comunicazione vitale coni personaggi di un serial tv e la loro concretizzazione in forma di pupazzie giocattoli.
Pupazzi e giocattoli che egli chiama sulla terra peresercitare la sua e la loro "vedetta".
Come non cogliere in questa tragicascena lo specchio delle nostre ansie riguardo la parte opaca, nondominabile, del bambino (vedi il punto 3.1) e il sostegno che essa ricevedall'azione dei media (vedi il punto 5.1)?

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