logo pagina
logo pagina
logo pagina
logo pagina
logo pagina
logo pagina
logo pagina
logo pagina
logo pagina


spazio bianco

La scuola della memoria.

L'utilizzo delle tecniche di ricognizione biografica nella rialfabetizzazione di adulti, sofferenti psichici, istituzionalizzati .

di

Linda Alfano Docente del Corso

Francesca Romana Scaletti Docente del Corso

Rossella Valdré Direttore Tecnico Comunità "Skipper"

Scuro

Nero

Il mare

Che si muove anche di notte

Ha cullato il mio cuore

Per la vita

(P.B., 54 anni, ospite dello "Skipper)

Con la collaborazione di Maria Cerminara, Educatrice dello "Skipper"

 

L'esperienza dello "Skipper".

Presupposti teorici

Metodologia d'intervento

Dal diario di scuola

Obiettivi e riflessioni

La tecnica di ricognizione biografica - inserita come strumento di lavoro elettivo di un corso di rialfabetizzazione di base per pazienti dimessi dagli ex OO.PP. e condotto da personale docente all'interno della Comunità in cui i pazienti vivono — induce alcune riflessioni.

Mi limito a proporle condensate in alcuni punti, così come la lettura del testo redatto dalle insegnanti le ha evocate in me.

  • Il valore del recupero anamnestico, del "darsi" una storia, magari confusa tra ricordi reali e fantasie, produzioni deliranti e confabulazioni, ha pur sempre una capacità ristrutturante, conferente senso e cornice al pensiero e all'esistenza rispetto al vuoto e al buio sul proprio passato (ricordiamo che i pazienti sono giunti a noi senza cartella clinica, con un'intera vita racchiusa in qualche riga di referto medico).
  • Il valore autoterapico e formativo di tutte le tecniche di autonarrazione (dalle psicoterapie in un setting definito al raccontare di sé ad un amico). Il raccontarsi come aspetto normale (tutti più o meno lo fanno) e normalizzante (parlare di sé fa bene) della vita di tutti noi.
  • Il valore più strettamente cognitivo dell'esperienza. L'insieme delle tecniche usate è rivolto a migliorare le capacità residue dell'Io del paziente, attraverso le sollecitazioni mnemoniche, i processi di analisi e sintesi che vengono stimolati, la concentrazione, l'attenzione, l'applicazione ad uno scopo, il dover stare in limiti di spazio e tempo, l'uso delle regole, il costante riferimento al test di realtà. E' collegato a questo il tentativo di rianimare la capacità di simbolizzazione che, nel caso dei cronici, non solo è perduta ma è rigidamente sclerotizzata nei suoi capovolgimenti e nelle sue perversioni.
  • Il valore relazionale, mediato attraverso l'uso ripetuto della conversazione condivisa, dello stare insieme all'interno di una comune esperienza (che ha un inizio, un decorso, e avrà una fine). Si realizza una piccola comunità nella Comunità, che ha suoi partecipanti e regole, e che dovrà poi relazionarsi, anche attraverso gli allievi, al resto del gruppo che ne è rimasto escluso.
  • L'aiuto offerto all'elaborazione del lutto (quello della propria vita, in quanto soggetti anziani), ma potremo dire dei numerosi lutti a cui i pazienti sono andati incontro nel loro percorso esistenziale (la perdita della salute, della propria casa, della libertà).

Molti sarebbero gli spunti.

Un solo anno scolastico di osservazione, peraltro iniziato in ritardo e con tutte le difficoltà degli inizi, non ci consente per ora di andare oltre. Ma l'esperienza continua.

Per quanto attiene agli obiettivi, torniamo ancora a sottolineare come debbano coesistere obiettivi specifici e obiettivi più generali, che potremmo chiamare aspecifici, o ad ombrello, che fanno riferimento al globale recupero di competenze da parte dei pazienti. Queste devono necessariamente abbracciare un arco esteso e complesso, che va dal riconoscimento del proprio Sé, al possedere una dignità personale, all'essere soggetti il più possibile attivi nel mondo .

Racconta Saint Exupery:

"Il Piccolo Principe traversò il deserto e non incontrò che un fiore. Un fiore a tre petali, un piccolo fiore da niente…..
- Buongiorno- disse il Piccolo Principe.
- Buongiorno- disse il fiore.
- Dove sono gli uomini?- domandò gentilmente il Piccolo Principe
Un giorno il fiore aveva visto passare una carovana: Gli uomini? Ne esistono, credo, sei o sette. Li ho visti molti anni fa. Ma non si sa mai dove trovarli. Il vento li spinge qua e là. NON HANNO RADICI, E QUESTO LI IMBARAZZA MOLTO
"

( da ‘Il Piccolo Principe' di Antoine De Saint Exupery )

Bibliografia

- H.F. Searles "Scritti sulla schizofrenia", Boringhieri, Torino, (ed. Italiana 1974)
- Cornoldi C.: "La verifica dell'apprendimento della lettura", OrganizzazioniSpeciali, Firenze, 1981
- Cornoldi C.: "Apprendimento e memoria nell'uomo", UTET, Torino, 1986
- De Beni R., Pazzaglia F.: "Lettura e metacognizioni", Erickson, 1992
- Demetrio D.: "Raccontarsi", Cortina, 1996
- Ferraboschi L., Meini N.: "Strategie semplici di lettura", Erisckson, 1997

spazio bianco

RED CRAB DESIGN

spazio bianco

Priory lodge LTD