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SEDUTA DEL 2 MAGGIO 1978
La seduta comincia alle 11,10.
FORNI, Segretario, legge il
verbale della seduta precedente.
(E' approvato).
Seguito della discussione del disegno di
legge: Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori (2130).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno
di legge Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori . come la
Commissione ricorderà, nella seduta. svoltasi tra venerdì 28 e sabato 29 scorsi è stato approvato tutto l'articolato, non resta dunque.che procedere alle dichiarazioni di voto ed alla votazione finale.
I colleghi sanno che tale disegno di
legge trae origine dalle decisioni .prese in
questa sede in occasione della discussione
sulla riforma sanitaria appunto in relazione ai mezzi specifici per i trattamenti
sanitari obbligatori sia negli aspetti generali che particolari. Devo ricordare come il testo governativo sia stato profondamente modificato, anche a seguito di
incontri avuti con i rappresentanti di tutte le organizzazioni degli psichiatri, del
Ministero della Sanità, del Ministero d!
Grazia e Giustizia e così via; ne è scaturita una formulazione che, almeno in base
ai giudizi sinora pervenuti da parte delle
associazioni di ospedalieri e sanitari, è sostanzialmente positiva: ciò non toglie che
il Senato esaminerà il testo di tale provvedimento con tutta la sua autonomia di
giudizio.
BISIGNANI. Questo disegno di legge
sugli accertamenti e trattamenti sanitari
volontari e obbligatori, che dedico ampia
parte ai problemi nuovi dell' assistenza
psichiatrica, sintetizza un accordo fra le
forze politiche democratiche e rappresenta
una fase ravvicinata di un sostanziale mutamento del modello di intervento psichiatrico.
E' un approdo sodisfacente, reso possibile perchè le forze politiche si erano già
pronunciate in modo chiaro nella fase di
elaborazione della riforma sanitaria. E
non abbiamo impacci o riserve nel dire
che condividiamo largamente le tesi esposte dal relatore e dai rappresentanti dei
gruppi nel dibattito generale e nelle dichiarazioni rese dal Ministro della Sanità.
Registriamo. altresì, che la grande
maggioranza delle forze politiche, culturali e sociali del paese è abbastanza concorde nel ritenere che i manicomi, ma
non solo questi. siano luoghi concreti in
cui si consuma emblematicamente la gestione custodialistica di una psichiatria
repressiva e separata che ha provocato
danni incalcolabili, sofferenze e sperperi
enormi.
Riteniamo tutti che i ricoveri ospedalieri per i disturbi mentali possano essere sensibilmente ridotti ed abbreviati, ma che siano. ancora, indispensabili in taluni
casi e che debbano comunque attuarsi in
ospedale, sempre tuttavia con interventi
più socializzanti che farmacologici.
La legge del 1904 che così abroghiamo, aveva la finalità di custodire in apposite strutture chiuse i malati di mente
che fossero pericolosi per sé e per gli altri o riuscissero di pubblico scandalo. E'
fuor di dubbio che la legge non si poneva alcuna finalità di ordine terapeutico.
Il manicomio, in sostanza, non è un ente assistenziale ma una istituzione predestinata ad interventi di pubblica sicurezza. Il ricovero coatto costituisce una vera
e propria misura di prevenzione applicata a soggetti non imputatili per motivi
di salute psichica. Oggi, con questa legge, a distanza di
tre quarti di secolo. si pone realmente per
la prima volta la premessa per il definitivo superamento del manicomio.
Questo provvedimento. anche se ancora una volta prevede una normativa separata per la psichiatria. sancisce che questa saraà l'ultima volta. e prepara la globalità
degli interventi a tutela della salute. Ma quello che più ci persuade è che
l'intervento. il trattamento sanitario si
svolge con le più ampie garanzie costituzionali e giurisdizionali. Identifica due
soggetti giuridici nuovi: il sindaco nella
sua qualità di autorità sanitaria e il giudice tutelare. che è tra tutti i magistrati il meno criminaleggiante, avendo già compiti di difesa dei minori, degli interdetti e inabilitati, degli incapaci.
Sposta
infine sul territorio. quindi privilegiandolo
rispetto alla istituzione. il momento preventivo in modo da eliminare ogni forma
di discriminazione e segregazione. favorendo il recupero e il reinserimento sociale
dei soggetti a disturbi psichici, il cui
eventuale ricovero deve avvenire negli
ospedali generali.
Il Parlamento raccoglie. così, positivamente in una legge non già e soltanto una
esigenza posta dalla richiesta referendaria. ma i termini attuali dell'ampio ed
articolato dibattito politico e culturale in
nel fa tesoro dei tentativi nuovi e dei risultati
conseguiti. o in fase di esperimentazione
da Trieste
da Torino a Reggio Calabria, ad Arezzo; sostanzialmente lega l'istituzione al territorio, anzi l'affida alla oragnizzazione da parte dei pubblici poteri del territorio senza la quale non esiste prospettiva seria capace di avviare il graduale superamento dell'ospedale psichiatrico.
Certo si tratta di una legge che, con
tutti gli apporti dei gruppi responsabili ed impegnati, risente fortemente e ancora una volta della separazione tra il problema psichiatrico e tutto il resto. necessario per una vera riforma. Ma noi avevamo davanti due problemi: da un lato
riconfermare. come facciamo. tutto intiero l'impianto del servizio sanitario nazionale, e dall'altro dare una soluzione al
vuoto che si sarebbe determinato con la
abrogazione dei primi quattro articoli della legge sui manicomi del 19O4. in una fase che è certamente transitoria ma che in
ogni caso è decisiva per gli sviluppi positivi che vogliamo assicurare.
L'intervento a tutela della salute mentale dovrà quindi integrarsi, nel disegno
riformatore complessivo, entro la dimensione della unità sanitaria locale, con gli
altri interventi del servizio sanitario, che,
per garantire modificazioni realmente riformatrici dell'attuale ordinamento di sanità, debbono avviare un radicale rovesciamento della medicina di oggi.
Tutto questo è ben presente - credo
che converrete con noi- mentre ci accingiamo ad approvare questo disegno di
legge. Ma è stato largamente presente.
nella fase di elaborazione e consultazione
del Parlamento e dei gruppi parlamentari.
un grande senso di responsabilità e di
realismo. un realismo che ha voluto tenere conto del variegato quadro nazionale al nord. al centro e nel mezzogiorno,
in modo da dare una normativa ed indicare una via che fosse percorribile per
tutti. E di questo vogliamo dare atto alle organizzazioni mediche del settore psichiatrico AMOPI, SIP, Psichiatria democratica, alle regioni, alla Unione delle province d'Italia, che con spirito costruttivo
ci hanno tutti fornito suggerimenti, proposte, soluzioni.
Il disegno di legge che ci avviamo ad
approvare assegna un ruolo più penetrante alle regioni in un settore nuovo: a
quelle regioni cui il servizio sanitario nazionale affida rilevanti compiti di programmazione noi già oggi indichiamo una
strada che è coerente con l'impianto istituzionale della riforma sanitaria.
Per concludere i promotori del referendum sulla legge del 1904 tra le vie
previste hanno scelto quella abrogativa di
leggi ordinarie.
Ma ci sono valori, più valori, che devono essere salvaguardati: l'istituto della
democrazia diretta, il referendum e l'istituto della democrazia .rappresentativa. Legiferando, quindi dando risposte positive,
il Parlamento esercita un suo diritto-dovere.
E tuttavia riteniamo di aver dato
una risposta seria ai 700.00 firmatari e
non solo ad essi, tanto più che rispetto
alla domanda generale che sale dal paese,
i problemi sollevati dal referendum trovano nella riforma sanitaria una sistemazione e una collocazione più completa ed
a un livello culturale e politico notevole.
Con questa consapevolezza dei limiti
ma anche delle potenzialità positive che
questo provvedimento contiene e del fatto,
che esso si colloca e lo diciamo senza.
enfasi, ma con convinzione al livello
delle più avanzate legislazioni europee ed
extra europee, esprimiamo il voto favorevole del gruppo comunista; voto favorevole per il salto di qualità politico, culturale e giuridico nel trattamento sanitario dei malati di mente.
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