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SEDUTA DEL 2 MAGGIO 1978
FORNI: a nome del gruppo democratico cristiano, esprimo il voto favorevole
al disegno di legge concernente " accertamenti e trattamenti sanitari volontari e
obbligatori " nell'articolato già approvato
nella seduta di venerd scorso.
Devo innanzitutto rilevare, sottolineando
un concetto già espresso dal ministro della
sanità, che la brevità del tempo dedicato alla discussione del progetto in esame
non è segno ne di improvvisazione, ne di
superficialità, ne ha valore strumentale solo al fine di bloccare la celebrazione di
un referendum abrogativo della legge
n. 36 del 1904, ma è la conclusione di
un lungo dibattito che in Comitato ri-
stretto, in Commissione e nella discus-
sione generale in aula ha visto un con-
fronto approfondito fra le forze politiche
democratiche sul tema dei trattamenti sanitari obbligatori, nell' ambito del progetto istitutivo del servizio sanitario nazionale.
Già in quella sede si era raggiunta
una significativa convergenza di opinioni
che aveva permesso la stesura di articoli
sui quali erano prevedibili per altro ul-
teriori approfondimenti e affinamenti nel
senso di arrivare ad una più organica ed
efficace disciplina di una materia tanto
complessa e delicata. Va, quindi, con decisione controbattuta la polemica di chi
vorrebbe far credere che nel legiferare in
questa materia il Parlamento abbia peccato
di serietà c di senso di responsabilità.
Quando si tratta della libertà e della
dignità dei cittadini il Parlamento ha sem-
pre agito con cautela e scrupolosità per
rispettare fino in fondo il dettato costituzionale, in particolare, nel nostro caso, il
secondo e terzo comma dell'articolo 13 c
il secondo comma dell'articolo 32 , della
Costituzione che tratta del diritto alla
tutela della salute.
Il disegno di legge alla nostra atten
zione, sotto questo profilo, è ineccepibile.
Prendendo atto che si verificano casi in cui
è necessario ricorrere a trattamenti sanitari obbligatori, si è definita con giusta
puntigliosità una procedura che riduce al
minimo indispensabile tali interventi e
garantisce una serie di controlli che eviti
qualsiasi abuso ed arbitrio nella limitazione della, libertà.
Per i soggetti affetti da alterazioni psichiche, il ricorso a misure di ricovero
ospedaliero coatto viene ammesso solo
quando non sia possibile prevenire e curare tali forme morbose in strutture aperte, operanti sul territorio, razionalmente
distribuite, qualificate nel personale e nella continuità di una presenza puntuale ed
efficace.
Superato definitivamente il ricovero o
internamento in ospedale psichiatrico, si
prevede la presenza negli ospedali generali di specifici . servizi psichiatrici
gnosi e cura, collegati
in modo diretto con i servizi sul territorio e dotati di un numero di posti letto
limitato.
Tale collegamento assicurato
la presenza di equipes, che operino
tro e fuori gli ospedali, privilegia le strutture extra ospedaliere e tende ad un ricovero selezionato che eviti le lunghe degenze, che finirebbero per sna turare lo spirito della nuova legge che mira a togliere al
trattamento degli ammalati di mente quella negativa e intollerabile condizione di
isolamento e di condanna alla segregazione che medici ed amministratori sensibili
hanno cercato di superare anche per i
ricoveri negli attuali ospedali psichiatrici.
Infatti questo provvedimento viene incon
tro e dà un suggello di positività ad esperienze portate avanti, con fatica e serie-
tà, in parecchie province in cui non si è
aspettato una nuova normativa per avviare una riforma. spesso però costretti in
ambiti angusti da insormontabili ostacoli burocratici.
Il presente disegno di legge ha poi il
pregio di creare una saldatura. tra l'attuale sistema e quello che entrerà in vigore
con la riforma sanitaria.
Si sono previsti nuovi rapporti tra la
attività programmatoria delle regioni in
materia di assistenza ospedaliera e le competenze delle province sia per gli ospe dali psichiatrici (che andranno superati
gradualmente) sia per evitare disagi. specie agli ammalati da anni ricoverati e
senza nessun rapporto con la famiglia.
sia per i servizi già operanti sul territorio che andranno con urgenza potenziati.
Anche in questa fase di transizione si
è prevista opportunamente una comparazione delle funzioni dei direttori. primari. aiuti e assistenti degli ospedali psichiatrici a quelle dei medici degli ospedali generali con l'applicazione delle norme previste dal decreto del Presidente
della Repubblica n. 128 del 1969. superando così anacronistiche gerarchie e privilegiando le competenze e gli interventi
sanitari rispetto a quelli burocratici. La
valorizzazione del personale medico e sanitario non medico operante nelle strut.
ture psichiatriche sarà possibile previo un
aggiornamento. specie per quest'ultimo
personale (inservienti e infermieri) la cui
professionalità non è all'altezza dei nuovi
compiti cui sarà chiamato.
Una programmazione fatta d'intesa tra
provincie e regioni costituirà un passo in
avanti verso l'attuazione della riforma sanitaria. che è già stata avviata nel 1974
con la legge n. 386 e nel 1977 con la
legge n. 349.
Due problemi restano. alla fine. da risolvere: la gratuità dei ricoveri negli ospedali generali per i cittadini affetti da alterazioni psichiche e l'omogeneizzazione
dei trattamenti economici del personale
medico e sanitario non medico dipendente dalle province e dagli ospedali. Per il
primo dovrebbero provvedere le convenzioni tra province e regioni, anche se resta aperta la possibilità per le province
di rivalersi sui ricoverati o sulle loro famiglie, inconveniente che non risolve il
problema della differenziazione a danno
degli ammalati di mente.
Per il secondo,
non si può che attendere la stipula dei
prossimi contratti, anche se il periodo
transitorio potrà dare origine a malcontenti. ,
Le nuove disposizioni che saranno varate costituiranno, però, una novità rilevante e positiva solo se si avrà il coraggio di affrontare con impegno il cambiamento di metodi, di mentalità e di mezzi,
nel prevenire e curare i soggetti affetti
da alterazioni psichiche.
A tal fine sarà
necessara una sensibilizzazione degli operatori sanitari del settore, ma anche degli amministratori locali e della stessa
opinione pubblica. Il ricovero negli ospedali generali degli acuti, per esempio, potrà non produrre problemi particolari se,
attraverso una divulgazione delle motivazioni culturali, morali e sociali che hanno
ispirato le norme in esame, si creerà una
mentalità favorevole in tutta l'opinione
pubblica
Non si possono, però, non sottolineare
anche i rischi che potrebbero derivare
da un perdurare della fase transitoria, al
di là di termini ragionevoli, poichè si
pretenderebbe di far vivere su organizzazioni superate e bisognose di rinnovamento, iniziative coraggiose e di avanguardia.
Alla fine anche le novità nel settore dell'assistenza psichiatrica potrebbero perdere il loro senso e la loro portata se
non fossero inserite in un servizio sanitario rinnovato. Per questo esprimo, a nome del gruppo della democrazia cristiana,
la volontà di addivenire ad una rapida
approvazione del disegno di legge istitutivo del servizio sanitario nazionale, che
darà vita ad un quadro complessivo più
consono alla riforma in discussione.
Devo con soddisfazione rilevare che
come è stata determinante per il testo di
riforma la volontà costt'uttiva dei partiti
politici democtratici che hanno con imper
gno trovato una larga convergenza, così
è stata determinante la stessa volontà
anche per questo provvedimento che, sono certo, verrà approvato oggi. Va dato
atto a tutti i gruppi di uno sforzo per
superare le visioni particolari per giungere il più rapidamente possibile ad una
intesa che non ha trascurato, nessun aspetto del complesso problema. E non poteva che essere così in un momento tanto
difficile per il paese, che esige tempestivo
risposte su tutti i problemi più importanti fra cui quello in esame per con
tinuare ad avere fiducia nelle istituzioni
democratiche.
Ribadisco quindi il voto pienamente e convintamente favorevole del
mio gruppo.
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