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SEDUTA DEL 2 MAGGIO 1978
TIRABOSCHI. Si è concluso un lavoro
che. pur svolgendosi nell'arco di pochi
giorni, è stato faticoso e difficile: sappiamo che il tema della psichiatria è estremamente complesso e avviato lungo strade per molti aspetti ancora inesplorate.
La rapidità con cui la Commissione
ha lavorato non vuol dire che vi sia stata una intesa acritica e facile, già nella
fase di elaborazione si erano registrate
differenze ed anche dissensi tra i gruppi
politici che hanno fornito un contributo
alla , formazione della legge.
Nella fase finale molti ostacoli sono stati superati.
rendendo possibile una larga convergenza
su un testo che, a giudizio del gruppo socialista, è notevolmente migliorato. Sul disegno di legge presentato dal Governo
avevamo molte riserve; esso non forniva
risposte. adeguate ed ignorava. almeno su
alcuni punti. proposte e richieste presentate dal nostro gruppo e da organismi
culturali e politici nazionali e periferici
che hanno avuto il merito di scuotere il
robusto edificio della vecchia psichiatria.
Il confronto serrato e'non diplomatico
che si è sviluppato all'interno della Commissione ha prodotto risultati che sono
da considerare apprezzabili e positivi.
La legge che ci apprestiamo a votare
non può e non vuole fornire risposte definitive e compiute a tutti i problemi che
la psichiatria solleva. Si è aperta una fase
di avvio che è abbastanza coerente con i
contenuti della riforma sanitaria e che
deve ritrovare proprio nella rapida approvazione della riforma dell'assetto sanitario un punto di raccordo.
Per quanto ci riguarda non abbiamo
atteso l'incalzare delle scadenze referendarie per sollevare, dentro e fuori il Parlamento, il grande problema della psichiatria, dei manicomi e del loro superamento, della .lotta politica contro la separazione e l' one.
Nel 1976 prendemmo l'iniziativa di
proporre una serie di misure, che poi trovarono un loro logico posto nella nostra
proposta di legge sulla riforma sanitaria,
per affrontare con contenuti e metodi
nuovi la problematica della psichiatria.
Per noi bisognava mettere in movimento un processo di liquidazione della
spaventosa e agghiacciante realtà esistente, offrendo una concreta speranza di difesa delle prerogative della dignità dell'uomo in una società sempre più
nevrotizzata e convulsa-
Oggi, ne prendiamo atto con favore,
molte idee ieri rifiutate dai più si sono
affermate, anche se rimangono molti chiarimenti da dare e da ricevere su come
dovrà correttamente funzionare una nuova politica della psichiatria. Ho ricordato nel corso del lavoro della Commissione che sono stati conseguiti alcuni significativi miglioramenti rispetto al testo del
Governo.
Sono state ricercate cd ottenute
maggiori garanzie per i cittadini che possono essere soggetti alla richiesta di trattamento sanitario obbligatorio. L'emendamento all'articolo 2 con il quale si stabilisce che l'ordinanza con cui si dispone il
trattamento sanitario obbligatorio in condizioni di ospedaliera deve essere preceduta dalla convalida motivata di
un medico della struttura pubblica, offre
garanzie contro ogni abuso tendente a limitare la sfera delle libertà per-
sonali.
Molto importante è la questione delle
degenze ospedaliere. Andava precisato che
le degenze ospedaliere dovranno essere
quanto più brevi possibile e andava rifiu tata l'intenzione di costituire. esaltando
ne la autonomia. servizi'presso gli ospedali general corrispondenti a dei piccoli
manicomi.
La limitazione dei posti letto;
il rifiuto di istituire reparti o divisioni
psichiatriche; la eliminazione del termine
usato nel. testo governativo secondo cui i
servizi avrebbero dovuto essere autonomi.
offrono più solide possibilità di un col-
legamento permanente tra degenti e ser
vizi territori. tra operatori e contesto
familiare e sociale.
Il nostro voto favorevole alla legge è
un voto convinto proprio perchè sono state superate incertezze e impostazioni sba
giiate: abbiamo sostenuto e continueremo a sostenere che una vera risposta alla
malattia mentale non può essere l'ospedalizzazione dell'infermo o soltanto attraverso
misure terapeutiche.
La decisione che la
legge adotta di superar il manicomio,
sia pure con la gradualità del caso, non
é un accorgimento tecnico ma é una scelta politico.
.
Alla liquidazione del ricovero coatto
nel manicomio o ospedale psichiatrico non
si risponde con il ricovero presso un
o e generale che non potrà non essere una misura per acuti e limitata nel
tempo. ma organizzando i servizi alternativi nel territorio.
Nel confermare la adesione del gruppo socialista alla legge sulla nuova disciplina in caso di trattamento sanitario obbligatorio penso sia utile sollevare tre ordini di questioni.
La concezione a cui in materia sanitaria restiamo legati è lo sviluppo della prevenzione. che anche nel campo della malattia mentale e dovrà essere il
cuore nell'applicazione della nuova politica psichiatrica. Prevenire e rimuovere le
cause della malattia, compiti estremamente difficili ma decisivi, devono sempre po.
ter precedere la cura.
Abbiamo la consapevolezza po1itica che
nel superamento degli ospedali psichiatrici si incontro gravi difficoltà oggettive e molte resistenze di infermi, spesso
anche di. familiari e: talvolta, di operatori socio-sanitari. Le regioni, anche su questo punto fondamentale della vita sociale dovranno ricercare qualità di impegno
e fermezza nelle scelte.
Terza e ultima valutazione: la Camera dei Deputati si accinge ad approvare
una legge destinata ad incidere piuttosto
radicalmente sulle istituzioni, private e
pubbliche e sulla vita di tanti cittadini,
ma la legge. non vivrà per lungo tempo
se non sarà con grande urgenza accompa
gnata dalla riforma sanitaria e se non saranno isolate vecchie mentalità, rassegnate
ed arretrate.
NICOLAZZI. Esprimo il mio parere
favorevole in conformità ad una posizione assunta daI gruppo socialdemocratico
fin dal 1974 per l'abrogazione della legge
manicomiale e l'avvio della riforma psichiatrica con un provvedimento stralcio rispetto alla legge di riforma sanitaria generale.
PRESIDENTE. Chiedo, in caso di approvazione. di essere autorizzato a procedere al coordinamento formale del disegno di legge.
Se non vi sono obiezioni. rimane così
stabilito.
(Così rimane stabilito).
Votazione segreta.
PRESIDENTE. Indico la votazione a
scrutinio segreto del disegno esaminato nella seduta odierna.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione
Disegno di legge: "Accertamenti
e trattamenti sanitari volontari e obbligatori"
Presenti .....32
Votanti ......31
Astenuti ......1
Maggioranza ....16
Voti favorevoli ...30
Voti contrari ....1
(La Commissione approva).
Hanno preso parte alla votazione:
Abbiati Dolores, Agnelli Susanna, Ammella, Arnone, Berlinguer Giovanni, Bisignani, Boffardi Ines, Brusca, Carloni Andreucci Maria Teresa, Cirino Pomicino, D'Arezzo, Del Duca, Forni, Gasco, Giovagnoli Angela, Giovanardi, Lussignoli, Marraffini, Martini Maria Eletta, Milano DePaoli Vanda, Morini, Nicolazzi, Orsini Bruno, Palopoli, Pompei, Presutti, Sandomenico, Savino, Tessari Giangiacomo, Tiraboschi, Triva, Urso Giacinto.
Ha dichiarato di astenersi:
Del Duca.
La seduta termina alle 12.
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