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Richiesta per un nuovo impegno sulle problematiche della salute mentale

CONSULTA NAZIONALE PER LA SALUTE MENTALE, promossa dalla Funzione Pubblica Cgil, Psichiatria Democratica, UNASAM, ARCI, Cittadinanza Attiva, insieme a Caritas Italiana in qualità di invitato permanente


Al Prof. Girolamo, Sirchia Ministro della Sanità

All'On. Enzo Ghigo, Presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni delle Provincie Autonome

All'On. Giuseppe Palumbo ed ai Componenti della Commissione Affari Sociali della Camera

Al Sen. Antonio Tommassini ed ai Componenti della Commissione Sanità del Senato

 

Oggetto: Richiesta per un nuovo impegno sulle problematiche della salute mentale


La nuova Consulta Nazionale per la Salute Mentale vede riunite le associazioni e gli organismi più rappresentativi, laici e cattolici, che con diversi ruoli (cittadini, familiari e operatori) sono impegnati per una migliore tutela della salute mentale nel nostro Paese.

Dal 1993 la Consulta agisce in rapporto al Governo, al Parlamento e alle Regioni per le problematiche inerenti la salute mentale con importanti risultati. Tra i più recenti:

- l'emanazione del Progetto Obbiettivo Tutela Salute Mentale

- il Documento dei Presidenti delle Regioni a firma dell'On Ghigo, che impegna tutte le Regioni a destinare per l'anno 2001 almeno il 5% dei fondi sanitari per la salute mentale, a recepire il Progetto Obbiettivo Nazionale e ad attuare le Conferenze Regionali sulla Salute Mentale

- lardi. 98 della Finanziaria 2001 interamente dedicato agli interventi in salute mentale.

Partendo dalla consapevolezza che in troppe zone del Paese non vengono date risposte adeguate ai bisogni di tutela della salute mentale di oltre 600.000 persone con disturbi psichici gravi, a milioni di familiari e ad oltre 30.000 operatori, la Consulta ritiene che vi sia la necessità di un maggiore impegno da parte di tutti, e in primo luogo delle Istituzioni.

La Consulta ritiene che la situazione attuale di inadeguatezza non vada affrontata con modifiche della legge 180 che, come le proposte in discussione alla Camera, rischiano di reintrodurre una logica di emarginazione della persona con gravi disturbi psichici, considerata, in modo scientificamente arbitrario, pericolosa per se e per gli altri e da escludere dalla società.

Invece di investire ingenti risorse per aprire nuove strutture segreganti con depauperamento dell'assistenza territoriale la Consulta chiede di attuare con le stesse risorse i risultati della I Conferenza Nazionale sulla Salute Mentale, il progetto obbiettivo tutela della salute mentale ed in particolare quanto previsto nel Documento della Conferenza dei Presidenti delle Regioni.

Riaprire oggi una anacronistico dibattito ideologico sulla legge 180rischia di eludere le vere problematiche della quotidianità di chi soffre e di chi cerca di dare risposte adeguate e concrete ai bisogni reali di salute mentale.

Peraltro le evidenze scientifiche e la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sostengono la validità della psichiatria di comunità che si ispira ai principi della legge 180: territorio e ambiente di vita, oltre ai diversi aspetti biologici, psicologici e sociali della malattia mentale.

Se l'obbiettivo è una integrazione sociale e sanitaria, centrata sulla persona oltre che sulla malattia, offrendo anche opportunità di casa e di lavoro, c'è allora bisogno che le esperienze positive di attuazione del progetto obbiettivo diventino realtà su tutto il territorio nazionale.

E questo si realizza senza bisogno di nuove leggi psichiatriche, ma con un impegno di tutti gli attori interessati ed in primo luogo delle istituzioni.

La Consulta chiede pertanto al Ministro della Salute:

- La proroga del progetto obbiettivo tutela della salute mentale 1998- 2000 (Pon) anche per il triennio 2001 - 2003 e monitoraggio della sua attuazione a livello Regionale

- L'immediata utilizzazione dei fondi già destinati dall'art.98 della legge finanziaria 2001 per un programma nazionale di comunicazione e di informazione contro lo stigma e il pregiudizio sulla salute mentale(1 mld), e per la realizzazione in ciascuna Regione di progetti di prevenzione per la salute mentale, aventi ad oggetto, in particolare, interventi in ambiente scolastico e interventi di promozione per la collaborazione stabile tra medici di base e dipartimenti di salute mentale(3 mld), e loro rifinanziamento per l'anno 2002

- Il monitoraggio per il 2001 della destinazione di almeno il 5% dei fondi sanitari delle Regioni per le attività del Dipartimenti di Salute Mentale e delle risorsere se disponibili dalla utilizzazione del patrimonio degli ex ospedali psichiatrici

- Il Commissariamento delle Regioni inadempienti già possibile con la vigente normativa

- L'attivazione a livello nazionale di un coordinamento interministeriale e con le altre istituzioni interessate per l'elaborazione, il monitoraggio e l'attuazione dei complessi impegni riguardanti la salute mentale


La Consulta chiede pertanto alle Regioni:

- Il rinnovo dell'impegno di destinare anche per il 2001 almeno il 5%dei Fondi sanitari regionali per le attività di promozione e tutela della salute mentale

- L'attuazione delle Conferenze Regionali sulla Salute Mentale quale luogo di progettualità condivisa con ricadute operative e di integrazione tra gli aspetti sanitari e sociali

- Il conferimento a tutti i direttori generali di Asl di obbiettivi attuativi del Pon con incentivazioni e verifiche

- L'attuazione dell'atto di indirizzo e coordinamento sull'integrazione sociosanitaria


La Consulta chiede pertanto al Parlamento:

- Il rifinanziamento, nell'ambito della finanziaria 2002, del fondo per la salute mentale, già istituito con l'art. 98 della finanziaria2001, con la somma di 20 miliardi.

- L'integrazione dell'art. 80 della legge finanziaria 2001 (n. 339 del23/12/2000) con l'introduzione nella finanziaria 2002 della possibilità del riconoscimento dei benefici per i familiari di persone handicappate in situazioni di gravità anche a coloro che da oltre cinque anni sono stati già riconosciuti invalidi per la stessa patologia valutata come grave ai sensi della legge sull'handicap 104/92.

- L'approvazione di una buona legge sull'Amministratore di sostegno

In attesa di un cortese ed urgente riscontro si inviano distinti saluti

 

Il Coordinatore Nazionale

(Dr. Massimo Cozza)

Roma, 4 ottobre 2001

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