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Documento del Comitato Esecutivo della Sezione Lombarda della Società Italiana di Psichiatria sul Progetto di Legge n. 174 del 30.05.2001

L’ Esecutivo della Sezione Lombarda della Società Italiana di Psichiatria, presa visione del Progetto di Legge n. 174 che ha riunito le precedenti proposte in un testo unico, non può che concordare con quanto affermato dallo stesso sottosegretario On. Antonio Guidi, quando ha pubblicamente dichiarato la Sua contrarietà “a qualsiasi elemento di coercizione nei confronti dei malati psichici”.

Il testo unificato non è altro che la riproposizione di quanto già previsto nelle precedenti proposte, con la deleteria confusione tra aspetti sanitari e giuridici che allontanano nuovamente la psichiatria dall’organizzazione sanitaria.

Il Comitato Esecutivo, che aveva già approvato in precedenza un proprio documento in netto disaccordo con i progetti di Legge ed in armonia con il documento SIP Nazionale, non intende arroccarsi su posizioni ideologiche ma affermare in modo preciso che con quel progetto sarà impossibile lavorare in modo efficace ed efficiente a favore della maggior parte dei pazienti, che saranno condannati ad una grave forma di stigmatizzazione sociale.

E’ noto e accertato da studi nazionali ed internazionali che lo stigma sfavorisce le cure, alimenta i pregiudizi, peggiora la prognosi: quindi il percorso prospettato porta altrove rispetto agli obiettivi che probabilmente si era prefissato.

Inoltre l’ Esecutivo intende sottolineare come la Regione Lombardia, che aveva in un o.d.g. dello scorso febbraio espresso affermazioni analoghe a quelle esposte da Società Scientifiche e della maggior parte delle Associazioni dei familiari, abbia da qualche anno un’organizzazione della psichiatria specifica ed unica che sarebbe disarticolata da un progetto che vuole legiferare nei minimi dettagli.

Il Comitato Esecutivo, ben consapevole che esistono certamente alcune difficoltà, peraltro non superiori a quelle presenti nell’ambito complessivo della Sanità, afferma  che: 
1. la psichiatria ha realizzato in questi anni un cambiamento epocale nell’assistenza, di cui la maggior parte di pazienti ha tratto grande giovamento;
2. i familiari che negli scorsi anni hanno dovuto spesso sobbarcarsi il peso dell’assistenza, sono negli ultimi anni maggiormente aiutati e supportati, anche se dovranno essere ancora migliorati i rapporti con le Associazioni;
3. la violenza, che sembra essere l’unica preoccupazione degli estensori del progetto, è un problema sociale diffuso che riguarda invece in minima parte la psichiatria.

la cura della malattia mentale è compito specifico degli operatori psichiatrici, che dovranno essere ancor più supportati per la loro formazione tecnica e scientifica.

Rubrica realizzata in collaborazione con

Associazione Laura Saiani Consolati - BRESCIA
http://www.psichiatriabrescia.it

COLLABORAZIONI

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